I costi della procedura per adottare un bambino, il ruolo degli enti autorizzati e le spese di soggiorno all'estero. Deducibilità delle spese documentate e rimborsi della CAI
Avv. Marco Sicolo - Adottare un bambino è un desiderio di tantissime famiglie italiane, ma spesso i costi elevati necessari per portare a termine la procedura finiscono per scoraggiare e far desistere molte coppie.

In questo articolo cercheremo di analizzare e fare un po' di chiarezza sulle varie voci di spesa da affrontare durante il percorso di adozione internazionale e sulle agevolazioni economiche predisposte in materia dallo Stato.

I costi dell'adozione internazionale

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Mentre i costi relativi alla procedura di adozione nazionale sono relativamente contenuti, l'adozione internazionale presenta una serie di adempimenti che portano l'esborso finale a livelli davvero sostanziosi, pari ad alcune decine di migliaia di euro.

È stato stimato che il costo per adottare un bambino straniero possa superare anche i 30-40.000 euro (fonte Il Messaggero), ma l'importo complessivo può variare in relazione alla provenienza del bambino e all'ente autorizzato cui ci si rivolge per seguire le pratiche dell'intera procedura.

L'intervento di un ente di questo tipo, come noto, è obbligatorio nella procedura di adozione internazionale (v. la nostra Guida sull'adozione), e in Italia e nel mondo sono tantissime le associazioni e le organizzazioni che propongono questo genere di servizi.

Adottare un bambino i costi della procedura

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In linea generale, nell'adozione internazionale i costi possono essere suddivisi in due categorie principali: quelli relativi alle fasi della procedura che si svolgono in Italia (pre- e post-adozione) e quelli relativi alle fasi da svolgere all'estero.

Le pratiche interne, quelle cioè da svolgere su territorio nazionale, comprendono il servizio di assistenza informativa svolto dall'ente autorizzato e la predisposizione da parte di quest'ultimo di tutta la documentazione necessaria alla fase successiva, quella da svolgersi all'estero (compreso quindi anche il servizio di traduzione).

In particolare, nella prima fase i genitori vengono ascoltati nell'ambito di colloqui con esperti psicologi e di incontri di preparazione collettivi, anche nell'ottica dell'abbinamento con i minori in attesa di adozione. I genitori possono inoltre rivolgersi all'ente per ricevere assistenza psicologica, tecnica e amministrativa sia pre- che post-adozione.

Le fasi che si svolgono in Italia comportano, in genere un costo che si aggira sui 4.000 euro, anche se i tariffari delle varie associazioni possono discostarsi tra loro e comportare differenze di costo anche di alcune migliaia di euro.

Le spese per il soggiorno all'estero

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I costi per l'adozione relativi alla fase da svolgersi all'estero cambiano da Paese a Paese. Questo perché ogni Stato pone le proprie regole in relazione a questa materia e, inoltre, in ogni nazione operano differenti enti autorizzati.

Le spese da sostenere riguardano innanzitutto quelle richieste dall'ente autorizzato per questa specifica fase. A seconda del tariffario osservato da ciascuna organizzazione, questi costi possono variare anche in maniera significativa.

In secondo luogo, ci sono le spese relative al soggiorno dei genitori all'estero. È proprio questa la voce di costo che, in genere, pesa di più sulle tasche dei richiedenti, perché il soggiorno può prolungarsi per diverse settimane o mesi e a carico degli interessati non ci sono le spese per il vitto e l'alloggio, ma anche quelle relative al mantenimento del bambino da adottare, per tutto il periodo di permanenza all'estero.

A questo proposito occorre considerare che spesso Paesi che richiedono tariffe di base piuttosto economiche (ad esempio alcuni Stati africani, in confronto ad es. alle elevate tariffe applicate in Cina), richiedono al contempo un periodo di soggiorno più lungo, e quindi spese vive maggiori.

Spese per l'adozione: deducibilità e rimborsi

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A margine di tutto quanto esaminato finora, va evidenziato che buona parte dei costi per adottare un bambino straniero sono direttamente o indirettamente rimborsabili.

Infatti, il 50% delle spese documentate e certificate dall'ente autorizzato è deducibile in sede di dichiarazione dei redditi. È importante notare che la deduzione può essere effettuata anche se la procedura d'adozione non è ancora conclusa o non ha avuto esito positivo.

Inoltre, il restante 50% è spesso oggetto di ulteriore rimborso da parte della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI), organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ad esempio, nel 2018 è stato deliberato il rimborso del 50% (o del 30%, a seconda della fascia reddituale di appartenenza) delle spese sostenute nell'ambito della procedura di adozione internazionale per il periodo 2012-2017, nella misura massima di 5.000 euro.

Per ulteriori approfondimenti vedi la nostra Guida sull'adozione


Foto: 123rf.com
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