La novità profilata da Unicredit a partire dal 2020, ma solo nel caso in cui si tratti di liquidità in conto corrente superiore ai 100mila euro

di Gabriella Lax - Conti correnti a tassi negativi? È possibile ma solo per la liquidità in conto corrente superiore ai 100mila euro. Ad annunciarlo è Unicredit, dopo l'annuncio di Jean Pierre Mustier, ceo della banca e neo presidente dell'Ebf (European Banking Federation), l'Abi delle banche europee, secondo il quale i tassi negativi non devono bloccarsi nei bilanci bancari, ma devono essere trasferiti ai clienti. Unicredit potrebbe essere solo la prima delle banche pronte a cavalcare questa decisione. Mustier ha evidenziato che si sta lavorando nei diversi paesi in cui sono presenti affinché siano operative dall'anno prossimo.

Cosa sono i tassi negativi?

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Che cosa rappresentano i tassi negativi? Di regola, chi compra dei titoli di Stato o deposita dei soldi in una banca viene remunerato con un tasso di interesse. Come già accade in Germania, Svizzera e Danimarca, in caso di tasso negativo invece, nel caso di acquisto di titoli di Stato o di depositi di una certa somma in banca servirà pagare qualcosa. In questi casi, il tasso di negatività permette di rendere particolarmente sicuri gli acquisti (in un momento delicato) poiché i livelli di eventuale svalutazione sono controllati, ragione per la quale il risparmiatore è disposto a pagare. Nel caso del tasso di deposito della Bce, le banche per depositare i loro soldi su un conto della banca centrale, devono pagare.

Tassi negativi, la situazione in Italia

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Unicredit è la prima banca a proporre tassi negativi a un 'target' di grandi aziende e di alcuni grandi clienti, con depositi più alti dei 100.000 euro. Si tratta dunque di una scelta precisa per evitare che i depositi perdano valore. Nel nostro Paese, come ricorda l'Agi, le banche hanno risposto alla politica di tassi negativi della Bce incrementando le spese e le commissioni. Sono così riuscite a resistere a trasferire i costi dei tassi negativi alla clientela, mosse dalla paura di scatenare una più forte concorrenza sui tassi e dal fatto che i clienti possano decidere cambiare banca. A tal proposito si registra lo scetticismo di banca Mediolanum, secondo la quale non sarebbe comprensibile come il «trasferimento di tassi negativi sulla base di clienti possa stimolare gli investimenti, dato che a spingerli sono ragioni industriali piuttosto che una logica finanziaria». Lo scetticismo riguarda anche «possibili benefici per la redditività delle banche, poiché l'applicazione di tassi negativi potrebbe scatenare una concorrenza più intensa sui prezzi, specialmente sui prestiti alle imprese e in particolare in un paese come l'Italia in cui la crescita dei prestiti è ferma da anni».

Tassi negativi, come evitare che i soldi perdano valore

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Ci sono diverse soluzioni per evitare che i soldi fermi in banca perdano valore: ad esempio lasciare sempre una piccola somma sul conto corrente per le spese ordinarie, la quantità varia in relazione allo stile di vita ed alla necessità. Mentre il resto può essere investito e, in questo caso, ne andrà dell'abilità del consulente finanziario che potrà consigliare diverse soluzioni a seconda dei casi che si trova davanti. Per i più prudenti c'è il conto deposito con tassi anche del 3% sui vincoli a 5 anni. Per gli spericolati c'è il mercato obbligazionario tra scadenze lunghe e valute o il mercato azionario.


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