Dal tavolo tecnico un passo avanti per la proposta di riforma della legge Orlando sulla magistratura onoraria, elaborata dagli uffici tecnici del ministero della Giustizia, su indirizzo del Guardasigilli Bonafede

di Gabriella Lax - Dopo scioperi, discussioni e rinvii si è arrivati ad un accordo di base per la magistratura onoraria. Dal tavolo tecnico arrivano passi in avanti per la proposta di riforma della legge Orlando, elaborata dagli uffici tecnici del ministero della Giustizia, su indirizzo del Guardasigilli Alfonso Bonafede.

Magistratura onoraria, c'è l'accordo col ministero

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Nella riunione avvenuta la scorsa settimana, che ha raccolto quasi unanimemente l'ok (14 su 16) delle associazioni rappresentative della magistratura onoraria, si può partire con la proposta di riforma. Da una parte c'era il tavolo tecnico e, dall'altra, quello politico della magistratura onoraria, presieduti da Jacopo Morrone. Tutti hanno dato il loro contributo per l'elaborazione di una soluzione: la decisione è stata di procedere alla stesura di una bozza di testo normativo che sia specchio dei contenuti stabiliti.

Impegno di 3 giorni a settimana e ferie pagate

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L'intesa di massima prevede: impegno ai magistrati onorari di tre giorni a settimana, una retribuzione netta di 19.600 euro l'anno per le funzioni di supporto nell'ufficio del processo e di circa 24.500 euro per le funzioni giudiziarie; nelle ipotesi di cure salvavita, possibilità di interrompere il rapporto anche per più di sei mesi, con applicazione delle disposizioni previste per il personale di ruolo in materia di trasferimenti e di incompatibilità; ferie retribuite e pensione a 68 anni; nessuna espulsione in caso di illeciti disciplinari di lieve entità.

I dubbi e le risorse

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Soddisfatti per il risultato raggiunto in pochi mesi di intenso lavoro il ministro Bonafede e il sottosegretario Morrone che hanno poi ringraziato gli uffici coinvolti per l'impegno profuso. I dubbi espressi, invece, riguardano l'entità dell'importo, che i magistrati onorari vorrebbero fossero equiparati a valori coerenti con i minimi contributivi della Cassa forense; ed il pagamento dei contributi all'Istituto nazionale della previdenza sociale. In sostanza, rispetto alle premesse, si è fatto qualche passo avanti. Tuttavia si mantiene il doppio binario tra nuovi, futuri magistrati onorari e quelli ora in servizio, per quanto per questi ultimi si tenta di ammorbidire il regime per accompagnare la categoria verso il nuovo statuto con meno penalizzazioni, sia economiche sia ordinamentali. Altra questione di non poco conto riguarda i fondi per attuare i cambiamenti: dei 100 milioni previsti al momento se ne vedono solo 30.


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