In caso di mancato intervento del governo, l'Asgi auspica un intervento più concreto della stessa Corte che tuteli i diritti solennemente enunciati nella Convenzione

di Gabriella Lax - La Corte europea dei diritti umani ha ordinato all'Italia di provvedere immediatamente alla tutela dei diritti dei migranti a bordo della nave seaWatch, ma l'unico modalità d'esecuzione del provvedimento è lo sbarco immediato delle persone.

SeaWatch, Cedu ordina all'Italia la tutela dei diritti dei migranti

In via d'urgenza, la Cedu ha chiesto al nostro Paese di «adottare tutte le misure necessarie, nel più breve tempo possibile, al fine di garantire ai ricorrenti le cure mediche, il cibo, l'acqua e i beni di prima necessità necessari, fino a ulteriori comunicazioni». In relazione poi, alla presenza dei 15 minori non accompagnati «si ingiunge al Governo

di fornire un'assistenza giuridica adeguata (in particolare, la nomina di un tutore)». La Cedu ha chiesto al governo di essere informata sulle misure che si intendono adottare, prefigurando un nuovo intervento nel prossimo futuro, se necessario. Secondo la Corte, «SeaWatch è sottoposta alla giurisdizione italiana e il Governo italiano è soggetto ad obblighi giuridici internazionali di tutela dei diritti fondamentali delle persone a bordo, al fine di garantirne la dignità e l'integrità psicofisica». Infine, «L'immediato sbarco dei migranti salvati dalla SeaWatch3, insieme in ogni caso alla nomina di un tutore per i minori non accompagnati, continua a costituire l'unica modalità di esecuzione del provvedimento che garantisca l'ottemperanza a quanto richiesto e agli altri obblighi che gravano sull'Italia, incluso quello di porre fine ad una arbitraria privazione della libertà degli interessati»

SeaWatch, Asgi: intervenga il governo invece di proseguire col braccio di ferro

Premesso che, come si legge in una nota dell'Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione) «la valutazione circa le misure necessarie a garantire assistenza medica adeguata non ha natura politica», essa tuttavia dovrà apparire rapida, attenta e indipendente dalla valutazione medico-sanitaria, considerata la vulnerabilità delle persone interessate, «anche in conseguenza delle gravissime e sistematiche violenze subite nel loro percorso migratorio, i cui devastanti effetti sono esacerbati dal naufragio e dalla permanenza forzata negli spazi inadeguati della SeaWatch3».

A tal proposito l'Asgi chiede con fermezza che il governo, in esecuzione del provvedimento della Corte, provveda immediatamente:

- ad autorizzare l'accesso della SeaWatch3 nel porto di Siracusa e lo sbarco immediato delle persone che si trovano a bordo;

- a garantire una prima accoglienza delle persone sbarcate, in luoghi idonei, ove possano ricevere assistenza medica e di prima necessità;

- a nominare senza ritardo alcuno uno o più tutori per i minori stranieri non accompagnati, garantendo a questi ultimi tutti i diritti previsti dalla legge italiana.

Nel caso in cui il governo non dovesse adottare i provvedimenti e continuasse col braccio di ferro posto in essere con altri Stati sulla pelle dei migranti, l'associazione spera in un intervento più concreto della stessa Corte che tuteli i diritti solennemente enunciati nella Convenzione.


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