Per il ministro Bonafede, la riforma del "conflitto d'interessi è priorità del governo" e come tale inserita nel contratto

di Marina Crisafi - Arriverà presto la riforma del conflitto d'interessi. Lo ha confermato il ministro della giustizia Alfonso Bonafede intervenendo ai microfoni di Zapping su Radio 1. "Abbiamo sempre detto che la stampa deve essere libera e per questo servirebbe una legge sul conflitto d'interesse che riguarda anche gli editori, affinché non ci sia dietro ai giornali un editore che abbia un conflitto di interessi e abbia vantaggi a orientare l'informazione in un senso rispetto che a un altro. Tutto questo perché la narrazione non sia condizionata" ha affermato il ministro nel corso della trasmissione radiofonica.

In precedenza sui profili social Bonafede aveva specificato: "La legge sul conflitto di interessi è nel contratto di governo, per noi è una battaglia fondamentale e si farà. Su questo c'è l'impegno del MoVimento da sempre. Ci occuperemo anche di conflitto di interessi in editoria per avere finalmente stampa libera e pluralismo in Italia".

Il conflitto di interessi nel contratto di governo

Nel contratto del governo

giallo-verde, il conflitto di interessi è uno dei punti inseriti. L'obiettivo enunciato è quello di cambiare l'ambito di applicazione della disciplina del conflitto di interessi andando oltre il solo interesse economico sul presupposto che l'interferenza tra un interesse pubblico e un altro interesse, pubblico o privato, idonea a influenzare l'esercizio obiettivo, indipendente o imparziale di una funzione pubblica si possa avere anche in assenza di un vantaggio immediatamente qualificabile come monetario.

Altro obiettivo con riferimento alla riforma del conflitto di interessi è quello di estendere l'applicazione della relativa disciplina a incarichi non governativi, interessando anche coloro che non ricoprono ruoli governativi ma che hanno comunque il potere e la capacità di influenzare decisioni politiche o decisioni che riguardano la gestione della cosa pubblica (come per esempio i sindaci delle grandi città o i dirigenti delle società partecipate dello Stato).

Vuoi approfondire l'argomento? Allora leggi anche la guida Il conflitto di interessi


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