Redistribuire ai disabili gli importi pagati dalle aziende a titolo di sanzione per il mancato rispetto degli obblighi di assunzione dei portatori di handicap. La proposta del Movimento disabili articolo 14

di Redazione - "Redistribuire ogni anno ai disabili che non lavorano circa 3000 € come reddito integrativo di disabilità utilizzando i 15 Miliardi di euro (valore stimato) delle sanzioni versati dalle aziende per le mancate assunzioni di disabili". È questa la proposta lanciata dal "Movimento disabili articolo 14" e illustrata in una lettera inviata al presidente Mattarella.

La legge 68/1999, si ricorda, obbliga le aziende con oltre 15 dipendenti ad assumere disabili. Obbligo che sale al 7% per le aziende con più di 50 dipendenti. Tuttavia, rileva il fondatore e portavoce del Movimento, Giovanni Cafaro, "questa legge spesso non viene applicata , milioni di disabili fisici e psichici non vengono assunti". E per le mancate assunzioni, a seguito dell'inasprimento delle sanzioni operato col Jobs Act, le imprese sono costrette a pagare 153 euro al giorno. Ecco spiegato il "tesoretto"che, secondo una stima ipotetica, sarebbe di circa 15 miliardi di euro e che viene versato al fondo regionale per l'occupazione dei disabili, ma sul quale, stando all'appello di Cafaro, "non ci sono al momento dati ufficiali su come - venga utilizzato - per inserimenti o reinserimenti lavorativi di disabili".

Da qui la proposta: dare ai disabili che non lavorano ogni anno 3mila euro (ripartendo appunto i 15 miliardi).



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