Ribaltando una serie di pronunce, la Corte d'appello di Palermo, sezione lavoro, ribadisce come l'avvocato "non è tenuto al pagamento in favore dell'Inps"

di Gabriella Lax - Gli avvocati non sono tenuti a pagare la gestione separata dell'Inps. Così afferma in una sentenza la Corte d'appello di Palermo, sezione lavoro, con un capovolgimento di fronte rispetto ad altre pronunce in primo grado.

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Inps, gli avvocati non devono pagare la gestione separata

Il giudice di secondo grado, pronunciandosi su una cinquantina di ricorsi, conferma così l'indirizzo della giurisprudenza di merito riguardo alla illegittimità dell'iscrizione, e dunque della contribuzione, alla Gestione separata Inps per gli avvocati che hanno svolto attività il cui esercizio era subordinato all'iscrizione all'albo professionale, ma non anche alla Cassa Forense e che, di conseguenza, hanno versato solo alla Cassa il contributo integrativo, ai sensi delle norme dell'ordinamento precedentemente vigenti.

L'Organismo Congressuale Forense esulta

La notizia della sentenza

fa ben sperare l'Organismo congressuale forense, il cui coordinamento, in una nota, chiarisce: «Si tratta di un importante passo in quella battaglia che da mesi stiamo portando avanti per bloccare l'operazione Poseidone che rischia di mettere definitivamente in ginocchio migliaia di giovani colleghi, già in grosse difficoltà». Già nelle settimane passate il coordinamento aveva chiesto al Ministro di intervenire invitando l'Inps a sospendere immediatamente ogni azione esecutiva della operazione Poseidone «che noi riteniamo illegittima e che, tra l'altro, sta arrecando un irreparabile danno ai giovani professionisti di età compresa tra i 30 e 40 anni e con un reddito inferiore ai 5000 che sono stati già costretti a cancellarsi dai rispettivi albi. Adesso, anche alla luce di questa pronuncia, auspichiamo - chiudono dall'Ocf - che il neo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede che, tra l'altro è un avvocato e ben conosce la vicenda, intervenga nella direzione da noi auspicata».


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