Figli contesi da genitori che abitano in citta' diverse: a stabilire se il bambino va affidato a mamma o a papa' e' il giudice della citta' dove il minore va a scuola. Lo dice la Corte di Cassazione nella sentenza 2171/06. Applicando questo principio, la Prima sezione civile ha accolto il ricorso di Iva G., una madre romana in conflitto con l'ex marito Marco C., residente a Torino, sull'affido del piccolo Valerio nato a Roma sei anni fa. Dopo un periodo vissuto a Torino, Iva aveva portato nella capitale il piccolo e lo aveva iscritto all'asilo per l'anno 2003-2004. La scelta, ovviamente, e' stata osteggiata dal padre che, pur non prendendo 'immediate inziative', si e' rivolto alla giustizia per chiedere l'affido del figlio. Il caso e' finito in Cassazione dove gli 'ermellini' hanno dato ragione alla madre sulla base del fatto che 'la dimora del minore era stata gia' trasferita a Roma ed aveva acquistato carettere di stabilita' in tale citta' frequentando il minore da alcuni mesi l'asilo comunale'.

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