Andare in escandescenza nei confronti dell'addetto al check-in in aeroporto può costare una condanna per il reato di violenza privata. Ne parliamo in Diritto pret-a-porter, la rubrica dell'avv. Pirelli
Nella puntata di oggi della rubrica "Diritto-pret-a-porter", parliamo del reato di violenza privata che, secondo la Cassazione, può essere integrato anche per chi perde le staffe nei confronti degli addetti al check-in aeroporto.

Andare in escandescenza al check-in? Può essere reato

"Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso». Tutti i giorni bisognerebbe prendere spunto da questa citazione mettendo in atto la gentilezza verso la vita e verso gli altri ma non per tutti è facile controllare gli stati d'ira. Ed è quanto avvenuto in una fattispecie di cui è stata interessata la Suprema Corte (cfr. Cass. n. 56317/2017).

Nella vicenda in questione una donna, dopo aver appreso dall'addetta al check-in di aver perso il volo ha aggredito la dipendente aeroportuale.
In buona sostanza, la hostess di terra dopo aver comunicato alla donna che non poteva più partire ha gettato nel cestino la carta di imbarco. Questo gesto non è affatto piaciuto alla donna la quale ha espresso tutto il suo disappunto battendo i pugni sul tavolo e insistendo nel voler partire a tutti i costi. Non contenta la donna ha oltrepassato il banco del check-in, ha ripreso dal cestino la carta di imbarco e mettendosi a strattonare la dipendente le ha sventolato in faccia la carta di imbarco continuando a chiedere di partire.
Tutto questo è costato alla signora una condanna per violenza privata!


Leggi anche La violenza privata nella giurisprudenza

Barbara PirelliAvv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto - profilo e articoli
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