A disciplinarla è il regolamento per l'esame di abilitazione alla professione di medico-chirurgo, firmato dal ministro Fedeli
di Gabriella Lax - I medici potranno fare tirocini formativi anche durante il periodo degli studi. A stabilirlo ci pensa il "Regolamento per l'esame di abilitazione alla professione di medico-chirurgo. Procedura semplificata con tirocinio durante gli studi", firmato dal ministro all'istruzione Valeria Fedeli.

Medici, c'è il tirocinio durante gli studi

Il regolamento, molto atteso, arriva dopo un iter che ha coinvolto CUN, CNSU, Ministero della Salute, CRUI e Conferenza dei Presidenti dei corsi di laurea in medicina, oltre che l'Ordine professionale, con le osservazioni del Consiglio di Stato contenute nel parere emesso lo scorso 22 marzo ed il riscontro datato 8 maggio 2018 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per gli Affari Giuridici e Legislativi.

Con le nuove regole per l'abilitazione alla professione medica, come riporta il Miur, vengono ridotti i tempi per l'ammissione all'esame di Stato (in totale si riduce l'iter formativo dei futuri medici) grazie anche ad un tirocinio professionalizzante effettuato durante il percorso di studi e non post laurea. E cambia la tipologia dei quiz che saranno somministrati, con il passaggio dall'utilizzo delle domande presenti nell'attuale archivio ai quesiti tratti dall'esperienza del cosiddetto progress test, decisamente migliori per valutare le conoscenze delle candidate e dei candidati.

Medici, le novità introdotte dal nuovo regolamento

Novità fondamentale, contenuta nel recente regolamento, è l'inserimento del tirocinio trimestrale obbligatorio all'interno dei sei anni del corso di studi in Medicina e Chirurgia. Finora il tirocinio trimestrale valido per l'idoneità all'esame di Stato poteva essere svolto solo post laurea. Per il tirocinio bisognerà comunque aspettare il quinto anno di corso e, inoltre, potrà essere effettuato solo in seguito al superamento di tutti gli esami fondamentali previsti nei primi quattro anni del corso di studi. Con questa scelta, il nostro Paese, si uniforma alle linee di formazione e abilitazione professionale dei medici degli altri Paesi europei.

Medici, come cambia la prova d'esame

Ci saranno 200 quesiti a risposta multipla, ma con il nuovo Regolamento sono stati ridotti a 50 quelli relativi alla parte "pre-clinica" della formazione del medico e sono stati portati a 150 quelli riguardanti la formazione "clinica", che valuteranno la capacità dei candidati di applicare le conoscenze biomediche, cliniche, deontologiche ed etiche alla pratica medica. Nella prova sono comprese domande riguardanti i problemi clinici circa le aree della medicina e della chirurgia e relative specialità, della pediatria, dell'ostetricia e ginecologia, della diagnostica di laboratorio e strumentale e della sanità pubblica.

Si parte con la prima sessione dell'esame di Stato di abilitazione professionale con le nuove modalità a luglio 2019. Prima dell'entrata in vigore del regolamento ci sarà una fase transitoria: laureate e laureati magistrali in medicina avranno ancora due anni di tempo per effettuare comunque il tirocinio dopo il conseguimento della laurea.



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