La class action nei Paesi europei si distingue dal modello italiano, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto procedurale della legittimazione ad agire. Vediamo come funziona

di Annamaria Villafrate - La Commissione Europea, interpretando le istanze che da anni provengono dalla associazioni dei consumatori, ha presentato una serie di provvedimenti tesi a inasprire le sanzioni per le imprese che danneggiano i consumatori e a introdurre una class action esperibile quando i danni colpiscono l'intera Europa.

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L'obiettivo è ambizioso, ma non impossibile, anche perché in alcuni paesi europei si riconoscono già da tempo maggiori tutele per i consumatori.

Ecco una brevissima carrellata delle class action previste nei vari Paesi europei per comprendere che l'aspetto che presenta maggiori criticità riguarda la legittimazione ad agire:

Francia

L'azione risarcitoria collettiva può essere intrapresa solo dalle associazioni riconosciute, che però non possono divulgarla per mezzo di pubblicità televisiva, radiofonica o lettere personalizzate. Sinteticamente si può dire che il Codice di Consumo francese prevede la possibilità, da parte delle associazioni rappresentative dei consumatori a livello nazione di poter agire in giudizio per ottenere il risarcimento del danno per conto di almeno due mandanti, previo conferimento di un mandato scritto. Queste limitazioni disciplinari impediscono all'azione collettiva francese di avere successo, tanto che anche si attende una riforma corposa capace di rendere questo strumento più duttile.

Spagna

L'art 11 della Ley de Enjuiciamiento Civil attribuisce la legittimazione ad agire alle associazioni e a gruppi di soggetti danneggiati. Di fatto le associazioni sono i soggetti che rappresentano il modello ideale di tutela collettiva, tanto che alle stesse è riconosciuta la legittimazione ad agire anche quando non è possibile individuare i singoli soggetti interessati all'azione. L'azione collettiva spagnola però è limitata alla sola tutela dei consumatori.

Olanda

La disciplina in materia è più evoluta rispetto ad altri paesi europei. E' infatti prevista la possibilità per le organizzazioni rappresentative degli interessi delle vittime di danni in serie di addivenire ad un accordo negoziale con i soggetti responsabili e di poterne estendere gli effetti, attraverso gli organi giurisdizionali, a tutti i danneggiati.

Germania

Dal 1965 la legittimazione ad agire è riconosciuta alle associazioni dei consumatori, con tutele simili anche in materia ambientale e pratiche commerciali lesive. L'istituto della Kapitalanleger-Musterverfahren-KapMug (azione modello) è prevista per le azioni in materia finanziaria, in cui vengono avanzate domande risarcitorie per danni derivanti da informazioni false, ingannevoli o reticenti su prodotti finanziari o da inadempimenti contrattuali delle offerte pubbliche di valori mobiliari. Essa consente di gestire collettivamente controversie in cui sono coinvolti diversi investitori. L'azione però è esperibile solo se pendono almeno dieci cause individuali con questioni di fatto o di diritto comuni. Ogni soggetto danneggiato che agisce singolarmente può proporre istanza di procedimento, con rimessione della decisione sulle questioni comuni alla Corte d'appello per avviare, se l'istanza viene accolta, il procedimento incidentale, che si conclude con una pronuncia che ha valore nei confronti di un solo attore e del convenuto danneggiante. Questa decisione, stante la sua impugnabilità, vincola il giudice negli altri procedimenti individuali che riprenderanno e nel corso dei quali verranno definite le singole pretese risarcitorie.

Danimarca, Svezia, Norvegia

Il singolo danneggiato, l'autorità pubblica e un'organizzazione possono rappresentare gli interessi di un certo gruppo di cittadini.

Finlandia

In questo paese esiste un'azione collettiva pubblica, riservata al Finnish Consumer Ombudsman, mentre nessuna legittimazione è riconosciuta alle associazioni e ai singoli consumatori. Probabilmente questa scelte mira a garantire l'indipendenza del soggetto promotore, che deve anche valutare la fondatezza dell'azione, ed evitare azioni meramente pretestuose o distorsive.

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