Inizia oggi 9 aprile lo sciopero dei giudici di pace per 4 settimane consecutive per protesta contro la riforma della magistratura onoraria

di Redazione - A partire da oggi i giudici di pace sono di nuovo ufficialmente in sciopero per 4 settimane consecutive per protesta contro la riforma della magistratura onoraria voluta dal ministro Orlando. Ad annunciarlo è l'Unagipa, Unione nazionale giudici di pace, stimando che lo sciopero metterà a rischio 500 mila processi.

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Giudici di pace: impugnativa bando di concorso

Non solo. E' imminente - ricordano in una nota il presidente e segretario Unagipa, Maria Flora di Giovanni e Alberto Rossi - "l'impugnativa dei bandi di concorso per le nomine di nuovi magistrati di pace ed onorari, che non riconosce i titoli pregressi di esercizio di funzioni giudiziarie onorarie in violazione della legge delega, nonché del decreto ministeriale sulle dotazioni organiche, che raddoppia il numero dei giudici di pace per destinare il 40% di loro nell'ufficio del processo in Tribunale ove i magistrati sono degradati a meri stagisti". Il "ministro Orlando - proseguono - malgrado la batosta elettorale delle forze politiche che sostenevano il governo ancora in carica, sta portando avanti una riforma che segnerà il tracollo definitivo della giustizia in Italia".

Unagipa: con la riforma calo di produttività

I giudici di pace e i magistrati onorari, denunciano ancora Di Giovanni e Rossi, "già oggi trattano il 60% dei processi civili e penali di primo grado; a fronte di un aumento futuro dei carichi di lavoro sino all'80% del contenzioso, l'attuale rapporto di lavoro a tempo pieno dei giudici di pace e dei magistrati onorari di tribunali e procure viene trasformato in un dopo lavoro con un impegno di non più di 2 giorni a settimana; ciò determinerà un crollo della produttività ed efficienza di tutti gli uffici giudiziari, i cui disservizi già oggi costano al Paese una perdita annua di circa il 2% del PIL, oltre ai risarcimenti per la legge Pinto".

L'augurio, conclude la nota dei giudici, "è che possa a breve arrivare un nuovo governo ed un nuovo ministro della Giustizia che ponga rimedio, con la massima urgenza, agli enormi danni che Andrea Orlando continua pervicacemente ad arrecare all'intero sistema giudiziario".


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