Si tratta di un comportamento idoneo a porre in dubbio la futura correttezza dell'adempimento della prestazione da parte del dipendente

di Valeria Zeppilli - Per i giudici della Corte di cassazione, se la cassiera del supermercato si appropria dei bollini premio delle confezioni di biscotti e merendine è giusto licenziarla.

Così, con la sentenza numero 8194/2018 qui sotto allegata, è stato confermato il licenzimento per giusta causa intimato a una donna, dipendente di un supermercato, che aveva asportato i punti dalle confezioni di alcuni prodotti del Mulino Bianco e li aveva portati via, inserendoli di nascosto in borsa.

La giusta causa di licenziamento

Dal punto di vista strettamente giuridico, la Corte ha con l'occasione precisato che la valutazione della proporzionalità tra il fatto addebitato e il recesso, che va fatta in caso di contestazione di un licenziamento per giusta causa, deve basarsi non sull'assenza o sulla specialità del danno patrimoniale, quanto, piuttosto, sulla "ripercussione sul rapporto di lavoro di una condotta suscettibile di porre in dubbio la futura correttezza dell'adempimento, in quanto sintomatica dell'atteggiarsi del dipendente rispetto agli obblighi assunti".

La condotta lavorativa pregressa

Oltretutto, per i giudici, se è vero che la predetta valutazione può estendersi anche alla condotta lavorativa pregressa del dipendente sanzionato, è anche vero che la stessa non deve necessariamente essere influenzata da tale elemento che può in concreto passare in secondo piano dinanzi "alle modalità del fatto ed all'elemento soggettivo che l'ha connotato".

Corte di cassazione testo sentenza numero 8194/2018
Valeria Zeppilli

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