È quindi onere dell'amministrazione dimostrare l'esistenza degli illeciti contestati con il verbale all'automobilista

di Valeria Zeppilli - Le anomalie del verbale di contestazione delle violazioni del codice della strada ne determinano l'irregolarità, in quanto si pongono in contrasto con il principio in base al quale tale atto deve essere correlato di tutti gli elementi richiesti e specificati dalla legge.

Nella sentenza numero 651/2017, depositata il 19 marzo 2018 e qui sotto allegata, il Giudice di pace di Piacenza ha infatti chiarito che la multa è un atto amministrativo, un provvedimento concreto emesso dalla Pubblica Amministrazione, che sin dalla sua produzione deve essere "conforme ai principi normativi tali da realizzare l'intento della P.A., nell'osservanza dei diritti del destinatario dell'atto".

Corretto funzionamento del tutor

Da ciò discende che è della Pubblica Amministrazione l'onere di dimostrare l'esistenza dei fatti costitutivi dell'illecito contestato con il verbale e quindi, nel caso di specie, di provare il corretto funzionamento del tutor con il quale era stato rilevato l'eccesso di velocità dell'automobilista sanzionato.

La vicenda

Con la sentenza in commento, pertanto, il Giudice di Pace ha accolto il ricorso, promosso dall'automobilista per il tramite della Globoconsumatori Onlus, in quanto la PA aveva depositato in giudizio, peraltro senza costituirsi, una taratura del 2008 e un documento di collaudo del 2014 riferito al sincronismo dello strumento, ovverosia degli atti insufficienti a dare la prova del corretto funzionamento del tutor.

Dinanzi a tali elementi la soluzione adottata dal giudicante non poteva essere che quella dell'annullamento del verbale.


Si ringrazia il Consulente Tecnico Investigativo Giorgio Marcon per la cortese segnalazione

GdP Piacenza testo sentenza numero 651/2017
Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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