Firmato il nuovo contratto per il comparto scuola. Madia: giusto e doveroso

di Redazione - E' stato firmato ieri all'Aran, il primo contratto nazionale del comparto istruzione e ricerca che riguarderà oltre 1 milione e 200mila tra docenti, personale Ata, ricercatori, amministrativi, tecnici. L'accordo, che arriva dopo circa dieci anni di blocco, "era giusto e doveroso #valeriafedeli, #riforma Pa #Paese che cambia"ha twittato la ministra della funzione pubblica Marianna Madia a margine dell'approvazione. Seguita a ruota dalla titolare del Miur Valeria Fedeli, dichiaratasi soddisfatta per l'intesa. "Valorizzare chi lavora nei settori della conoscenza è investimento sul futuro" ha commentato su Twitter infatti la ministra dell'istruzione.

Scuola: le novità del contratto

Tra le novità, non risultano aumenti dell'orario di servizio, né cambiamenti in materia di ferie e permessi. Arriveranno invece aumenti salariali da un minimo di 80 a un massimo di 110 euro e sarà salvaguardato per le fasce retributive più basse il bonus di 80 euro.

Di rilievo, rendono noto le sigle sindacali in una nota, il diritto alla disconnessione, a tutela della dignità del lavoro al riparo dall'invasività delle comunicazioni affidate alle nuove tecnologie.

Si è ottenuto, inoltre, scrivono le sigle, il rinvio, ad una successiva sequenza contrattuale, della definizione del codice disciplinare per i prof, "con l'obiettivo di una piena garanzia di tutela della libertà di insegnamento".


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