Ecco come la lentezza della giustizia, la burocrazia e la pressione fiscale soffocante fanno scappare le imprese e riducono gli investimenti in Italia

di Roberto Cataldi - Bella, ricca di fascino e di cultura ma terribilmente succube di scelte politiche dissennate, l'Italia sembra ingabbiata in una rete fatta di sprechi, di corruzione e di un proliferare di leggi che confondono i cittadini sottoponendoli al giogo di una burocrazia insensata e di una pressione fiscale soffocante.

In questo scenario si fa ovviamente fatica a ripartire dopo quello che dovremmo considerare un vero e proprio tsunami finanziario. Anni di promesse da parte del mondo politico sembrano aver diffuso un clima di rassegnazione. L'essere umano del resto è perfettamente in grado di adattarsi alle trasformazioni.

Inutile negare un fatto evidente. Le imprese non vogliono investire in Italia per tre ordini di ragioni: troppa burocrazia; tasse troppo alte; giustizia civile troppo lenta e poco affidabile.

Se il mondo politico non si decide ad intervenire con decisione su questi tre fattori determinanti sarà molto più difficile e lenta la ripresa economica.

Ridurre le tasse attraverso la lotta agli sprechi e alla corruzione

Uno Stato perennemente in deficit con i suoi cittadini che sono quotidianamente soffocati da una pressione fiscale insostenibile e ai limiti del ridicolo non può permettersi di buttare via svariati miliardi di euro ogni anni per colpa di una politica clientelare fatta di sprechi e di corruzione.

La pressione fiscale potrà scendere solo a patto di riuscire a recuperare risorse economiche attraverso scelte politiche che sappiano mettere al centro le esigenze dei cittadini.

Semplificazione e velocizzazione del processo civile

L'approccio alla semplicità è la vera pecca dell'intero sistema procedurale che regola il giudizio civile.

Per portare a termine un giudizio (nel primo grado) ci vogliono almeno 5 anni. E questo anche perché, diciamolo chiaramente, ci sono molte incombenze inutili che rallentano e appesantiscono il procedimento.

Serve davvero l'udienza per il giuramento del CTU che fa perdere almeno 6 mesi di tempo? E quella per precisare le conclusioni a fine causa, che puntualmente comporta rivii perfino di 2 anni?

E poi è davvero necessario scomodare una corte d'appello quando il giudice di primo grado ha dimenticato di provvedere su una delle domande delle parti come, ad esempio, una domanda di garanzia? Non si potrebbe estendere la portata dell'istituto della correzione dell'errore materiale ad un'altra serie di errori banali che diversamente dovrebbero finire al vaglio dei giudici della corte d'appello?

Eliminando le complicazioni procedurali si può alleggerire il carico di lavoro sui magistrati e fare in modo che si possa ottenere una sentenza in tempi ragionevoli.

Le ricadute positive non saranno solo quelle della rimozione di uno degli ostacoli agli investimenti delle imprese ma anche quelle di natura finanziaria.

Un processo che dura la metà di quanto dura oggi significa per lo Stato fare cassa sulle registrazioni, pagare meno danni per il superamento del termine della ragionevole durata del processo, incassare IVA e imposte sulle parcelle degli avvocati che fatturano a fine causa.

C'è dunque un estremo bisogno di semplificazione ed occorrerebbe anche ridare prevalenza al diritto sostanziale rispetto al diritto processuale.

Leggi anche: Il processo civile e la semplicità perduta

La burocrazia "made in Italy"

La legislazione italiana è una legislazione complessa. E questo eccesso di leggi spesso finisce con il complicare la vita a chiunque osi soltanto nominarle.

Insomma un'altra grande pecca tutta "made in Italy" che si chiama "burocrazia".

Non esiste quasi mai, a pensarci bene, un procedimento che non comporti una qualche complicazione.

Dalla richiesta di un documento di riconoscimento o di un passaporto alla compilazione della dichiarazione dei redditi, all'apertura di una nuova attività, sino al macchinoso sistema del processo civile telematico. Tutto sembra concepito per complicare ciò che naturalmente potrebbe essere davvero molto semplice.

Del resto ci vuole poco a creare qualcosa di complesso. La vera genialità sta nella capacità di rendere le cose semplici eliminando il superfluo per concentrarsi su ciò che è davvero essenziale.


Foto: 123rf.com
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: