La previsione dell'equo compenso, innovativa sulla carta, potrebbe trovare difficoltà nell'applicazione in concreto

di Valeria Zeppilli - Il tanto discusso equo compenso, dal 6 dicembre scorso, è divenuto realtà e, nei termini indicati dal decreto fiscale 2017, è ora destinato a impattare nelle attività quotidiane di moltissimi avvocati.

Ma in concreto, come inciderà tale novità sulle parcelle dei legali?

Leggi: "Equo compenso è legge" e "In vigore l'equo compenso per avvocati e professionisti"

Compensi avvocati: il ruolo dei parametri

Nella concreta determinazione dell'equo compenso, per espressa previsione legislativa, un ruolo fondamentale è svolto dai parametri ministeriali che, attualmente, sono quelli contenuti nel d.m. n. 55/2014 (già in fase di parziale revisione).

Infatti, secondo quanto sancito dal nuovo articolo 13-bis della legge professionale forense, i compensi per i rapporti professionali regolati da convenzioni che hanno ad oggetto lo svolgimento di attività in favore di imprese bancarie e assicurative e di imprese che non rientrano nella categoria delle microimprese o delle piccole o medie imprese devono essere proporzionati non solo "alla quantità e alla qualità del lavoro svolto" ma anche "al contenuto e alle caratteristiche della prestazione legale, tenuto conto dei parametri".

Un esempio: risarcimento del danno da sinistro stradale

Nella pratica, per comprendere quanto concretamente la novità è predisposta a incidere nei compensi degli avvocati, è utile riportare un esempio del Sole24Ore.

In particolare, si tratta del caso (assai diffuso) di una controversia nella quale l'avvocato si costituisce per difendere una compagnia di assicurazione rispetto a una pretesa di risarcimento dei danni derivanti da incidente stradale.

Il calcolo del compenso è stato fatto utilizzando i parametri, che sono il punto di riferimento utilizzato dal giudice nella determinazione giudiziale dello stesso.

Ipotizzando uno scaglione di valore compreso tra 260mila euro e 520mila euro, l'equo compenso per l'intero giudizio dovrebbe essere pari a 21.387 euro, dato dalla somma delle seguenti voci:

  • Euro 3.375 per la fase di studio
  • Euro 2.227 per la fase introduttiva
  • Euro 9.915 per la fase istruttoria
  • Euro 5.870 per la fase decisionale

Confronto con le convenzioni

Coloro che operano nel settore fanno presto a capire che l'importo che esce fuori è di gran lunga superiore a quello previsto dalla maggior parte delle convenzioni stipulate tra legali e compagnie di assicurazione che, agendo come contraenti forti, propongono compensi sempre più al ribasso.
Ma davvero gli avvocati riusciranno a trovare un beneficio nella nuova previsione? Del resto, i contraenti forti restano tali anche oggi e impugnare le loro condizioni significa, con molta probabilità, metterseli contro e lasciare lo spazio a colleghi più "flessibili" e disposti a operare al ribasso pur di guadagnare nella quantità delle cause.

Leggi anche: "Avvocati: ecco i nuovi compensi"

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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