Avv. Daniele Paolanti - La crescente diffusione della rete ha reso indispensabile la trattazione di una tematica, ovvero la sicurezza informatica. Giova precisare a tal riguardo che attraverso internet, quotidianamente, vengono compiute innumerevoli operazioni, dal banale scambio di messaggi di posta elettronica (o finanche di messaggistica istantanea) sino a complesse transazioni monetarie, per non parlare del diffuso fenomeno dell'e-commerce. Tuttavia, alla rapida crescita della rete si è accompagnato il conseguente proliferare della criminalità informatica, operante purtroppo sui più disparati settori, la cui allarmante diffusione ha reso indispensabile l'adozione di misure di sicurezza volte a garantirne il contrasto. A tal specifico riguardo è stata istituita, quale sezione specializzata della Polizia di Stato, la Polizia Postale e delle Comunicazioni.
La legge istitutiva della Polizia Postale
Il dettato normativo di riferimento è la Legge 1 Aprile 1981, n. 121, recante il "Nuovo ordinamento dell'Amministrazione della pubblica sicurezza". Ai sensi dell'art. 1 della stessa, infatti, "Il Ministro dell'interno è responsabile della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica ed è autorità nazionale di pubblica sicurezza. Ha l'alta direzione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica e coordina in materia i compiti e le attività delle forze di polizia".
Come si apprende dal sito istituzionale, la polizia postale e delle comunicazioni è presente su tutto il territorio nazionale attraverso i 20 compartimenti, con competenza regionale, e le 80 sezioni con competenza provinciale, coordinati a livello centrale dal Servizio Polizia delle Comunicazioni.
Le funzioni della Polizia Postale
La Polizia Postale e delle Comunicazioni nasce, dunque, quale "specialità" della polizia di Stato, si legge nel sito istituzionale, per l'azione di prevenzione e contrasto della criminalità informatica "a garanzia dei valori costituzionali della segretezza della corrispondenza e della libertà di ogni forma d comunicazione".
E' preposta, dunque, alla repressione dei crimini commessi attraverso strumenti informatici o telematici (dalle truffe ai diffusissimi fenomeni di hacking) avvalendosi di personalità di comprovata esperienza e professionalmente formate per la conduzione di indagini delicate dove le conoscenze tecniche dei sistemi si rivelano indispensabili.
L'attività della Polizia Postale
La polizia postale è suddivisa in un Servizio centrale con sede a Roma che coordina 20 compartimenti regionali e 80 sezioni territoriali e che, oltre a consentire una capillarità su tutto il territorio nazionale, data la mancanza di confini di internet, costituisce il punto di contatto del Paese con gli uffici di polizia europei che si occupano di crimini informatici. Ciò al fine di assicurare la "perseguibilità dell'autore di un eventuale reato commesso attraverso la rete".
A livello operativo, le aree di intervento della polizia postale, tramite i compartimenti territoriali e il servizio centrale, sono le seguenti:
- Pedopornografia
- Cyberterrorismo
- Hacking
- Protezione delle Infrastrutture Critiche del Paese
- E-banking
- Analisi criminologica dei fenomeni emergenti
- Giochi e scommesse online
I reati per i quali è indispensabile la Polizia Postale
Uno dei delitti per i quali potrebbe rendersi indispensabile, ai fini investigativi, l'intervento della polizia postale, è quello punito dall'art. 615-ter c.p., il quale dispone che "Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni". La norma citata dispone una severa pena per coloro i quali si rendano responsabili del delitto di accesso abusivo a sistema informatico o telematico.
Ancora, stante la crescente diffusione dei social network, altra fattispecie criminosa per la quale, le conoscenze e le competenze tecniche della polizia postale potrebbero rivelarsi indispensabili ai fini investigativi, è quella del reato di sostituzione di persona di cui all'art. 494 c.p., il quale dispone che "Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino ad un anno".
In ogni caso, la polizia postale è competente ad indagare su qualsiasi reato informatico: dalla pedopornografia online, al cyberterrorismo, al phishing, sino alle violazioni del copyright e all'hacking.
Come fare denuncia alla polizia postale
Per denunciare alla polizia postale un reato commesso attraverso internet ci si può recare presso l'ufficio competente più vicino (l'elenco dei comportamenti e delle sezioni di polizia con i relativi recapiti è disponibile sul sito commissariatodips.it), ovvero compilare una denuncia online.
Il servizio di "Denuncia via web di reati telematici", attualmente, consente di avviare l'iter per sporgere una denuncia, da casa, dall'ufficio o da ogni altro luogo, che poi dovrà essere completato recandosi personalmente presso l'ufficio di polizia prescelto, assumendo così valore legale di denuncia solo con la sottoscrizione davanti all'ufficiale di P.G.
Di fatto, si tratta di un meccanismo che consente evidenti risparmi in termini di tempo e che semplifica le modalità di presentazione.
La procedura per effettuare una denuncia online richiede la registrazione al sito denuncieviaweb.poliziadistato.it e la scelta dell'ufficio di polizia presso il quale ci si dovrà recare per completare l'iter.
La procedura può essere avviata per i seguenti reati telematici:
- Dialer/Mancato riconoscimento traffico telefonico
- E-Commerce (Acquisto e Vendita)
- Intrusione Informatica
- Phishing
- Illecito utilizzo di carte di credito online
Al termine della procedura di compilazione, il sistema rilascerà una "ricevuta", un numero di protocollo con il quale si potrà richiamare la pratica nell'ufficio di polizia prescelto.
Si ricorda, inoltre, che sul sito del commissariato di polizia, si può essere aggiornati costantemente (grazie alla sezione "notizie") sui pericoli della rete, informarsi tramite gli approfondimenti disponibili, rivolgere direttamente domande agli operatori nel "forum" e scaricare la modulistica necessaria in materia di passaporti, immigrazione, armi (ecc.).
E-mail: daniele.paolanti@gmail.com Tel: 340.2900464
Vincitore del concorso di ammissione al Dottorato di Ricerca svolge attività di assistenza alla didattica.