Addio pignoramenti alla cieca sui conti correnti dei debitori grazie ai maggiori poteri ispettivi e all'accesso alle banche dati della nuova Agenzia Entrate-Riscossione

di Lucia Izzo - Dal primo luglio l'Agenzia delle Entrate-Riscossione ha preso il posto dell'ormai pensionata Equitalia (per approfondimenti: Da domani addio ad Equitalia), in attuazione delle disposizioni contenute nel decreto legge del 22 ottobre 2016, n. 193 (successivamente convertito nella Legge 225/2016) recante "Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili".

I poteri del nuove ente Agenzia Entrate-Riscossione

Il nuovo ente subentra a titolo universale nei rapporti giuridici attivi e passivi, nonchè processuali, delle società del Gruppo Equitalia, al fine di garantire la continuità e la funzionalità delle attività di riscossione.

Tuttavia, la nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione, si differenzia dal suo predecessore per ampiezza di poteri d'indagine, complice la possibilità di accedere alle maggiori banche dati, ossi quella INPS e a quella relativa all'Anagrafe Tributaria, informazioni che potranno portare a pignorare con maggior facilità stipendi, pensioni, indennità e somme presenti sul conto corrente dei debitori (per approfondimenti: Conto Corrente: dal 1° luglio il Fisco pignora direttamente) bypassando il procedimento autorizzatorio innanzi al giudice, dunque con una forte accelerazione dei tempi di riscossione.

Il pignoramento diretto del Conto Corrente, come ha precisato anche la stessa Equitalia, è un procedimento presente da anni e l'intervento dell'Autorità giudiziaria nei pignoramenti del Fisco è "eventuale laddove il terzo pignorato o il contribuente stesso abbiano elementi validi per contestare l'azione dell'Agente della riscossione" (per approfondimenti: Pignoramento diretto del conto corrente: Equitalia replica, facciamo chiarezza).

AdeR: al via l'era dei pignoramenti mirati

Tuttavia, questa possibilità che a molti appare come duramente invasiva, avrà anche dei risvolti positivi in termini di efficienza della riscossione, anche a vantaggio degli stessi contribuenti: in passato, infatti, la carenza di poteri di Equitalia (che rimaneva una s.p.a. nonostante a controllo pubblico), aveva portato a un pignoramento "al buio" di tutti i conti correnti dei debitori.

In pratica, non potendo Equitalia valutare la reale consistenza delle somme detenute dal debitore sul singolo conto corrente, dopo aver avuto contezza della loro esistenza, il pignoramento avveniva alla cieca nei confronti di tutti i conti facenti capo al pignorato. Questi rischiava di ritrovarsi tutte le somme bloccate indipendentemente dall'importo del suo debito con il Fisco, anche se per estinguerlo sarebbe stato sufficiente l'importo presente solo su uno dei conti.

Il nuovo ente, invece, potrà procedere a pignoramenti ben più mirati e al blocco solo dei soli fondi necessari a estinguere il debito, laddove ovviamente siano disponibili, e non, invece, in maniera indiscriminata nei confronti di tutti i conti correnti del contribuente.

I dati relativi ai conti correnti (consistenza effettiva, giacenza media, codici identificativi delle operazioni, etc.) sono a disposizione dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione che ha liberamente accesso all'Anagrafe tributaria, mentre Equitalia poteva conoscere solo l'istituto e il tipo di rapporto acceso presso l'intermediario (conto corrente, deposito, titoli, e così via).

Come stabilito dalla legge, invece, il nuovo ente potrà fare uso dei dati tributari a sua disposizione anche per esercitare le funzioni relative alla riscossione nazionale. Lo stesso avverrà anche per il database INPS: l'accesso a tali informazioni consentirà all'Agenzia delle Entrate-Riscossione di essere acquisire tempestivamente informazioni necessarie e aggiornate affinché la procedura di pignoramento di stipendio o pensione vada a buon fine.


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