A sperimentarlo è l'Emilia Romagna a partire dal mese di luglio ma sono molte le iniziative comunali e regionali che offrono assistenza ai genitori in difficoltà

di Gabriella Lax - Un tetto per i padri separati. A sperimentarlo è l'Emilia Romagna, come riporta estense.com, poiché a Ferrara sarà operativa una casa in cui persone separate, divorziate o in procinto di diventare tali potranno trovare vitto e alloggio. Il progetto, iniziato a dicembre scorso, sta diventando realtà e le porte dell'alloggio in viale Alfonso I d'Este, al civico 7, potrebbero aprirsi presto, già dal prossimo mese di luglio. 

Il dramma dei padri separati

Non si contano i casi di padri separati che si trovano alle prese con gravissime difficoltà economiche. Sovente l'abitazione coniugale viene assegnata al genitore affidatario dei figli minori, che quasi sempre è la madre. Tanti uomini devono provvedere per legge alle spese di mantenimento (anche quelle di un mutuo) ed alle spese per iniziare una nuova vita. Ed in molti si ritrovano sotto la soglia di povertà. Oltretutto stare in condizioni poco decorose, significa anche dover rinunciare ad accogliere e vedere in modo continuativo i propri figli. 

In Italia sono nate diverse associazioni di volontariato che offrono ai padri separati, tra i vari servizi, un aiuto per trovare una sistemazione decorosa. Essendo sempre più le situazioni d'emergenza che riguardano genitori separati o divorziati (le statistiche parlano chiaro) molte amministrazioni regionali e comunali stanno inserendo tra le voci della propria politica sociale quella di assistenza ai genitori separati (non necessariamente i padri). Si cerca di dar loro una mano grazie ad alloggi temporanei o prevedendo detrazioni di spese di mantenimento, in modo da raggiungere livelli di reddito più bassi a ottenere gli aiuti disponibili per tali fasce.

Un aiuto ai padri, "Mai da soli" è l'esempio di Ferrara

I lavori per la ristrutturazione dell'immobile ceduto in comodato d'uso gratuito dal Comune sono cominciati a febbraio e sono a metà dell'opera: si tratta di una struttura, in disuso da tempo, per la quale sono stati necessari una serie d'interventi: dal rifacimento dell'impianto idraulico alla messa a norma dell'impianto elettrico. Mancano ancora alcune opere edili, da qui l'appello dell'associazione onlus 'Mai da soli'. 

L'iniziativa nasce a ottobre del 2013, dopo l'edizione di un omonimo "diario della sofferenza", Stefano Ferrari decide di istituire l'associazione 'Mai da soli' per il mutuo aiuto dei padri separati. Dal 2013 i casi trattati dalla associazione sono stati 95. Per il 65% si è trattato di uomini. Ad oggi sono già 12 le domande pervenute per accedere alla struttura, e due le persone seguite dall'associazione costrette a vivere in alloggi di fortuna.

«Per questo vorremmo fare presto, aiutateci» chiarisce Ferrari, presidente dell'associazione che conta oggi 120 soci e che offre non solo sostegno morale e giuridico, ma sostegno materiale.

"Casa mai da soli" sarà "un luogo in cui riprendersi e ripartire": una casa di 120 mq, con 7 posti letto, una grande sala da pranzo per spingere al dialogo e un orto per la coltivazione a km zero. Vitto - c'è già una convenzione con le Parrocchie per garantire la dispensa - e alloggio garantito, quindi, ma la Casa non vuole e non può essere la panacea di tutti i problemi. La permanenza sarà limitata a 12 mesi, il periodo necessario per trovare una nuova abitazione, e i canoni saranno calmierati. Il costo mensile, compreso di tutte le utenze, sarà di 250 euro. E per accedere saranno seguiti tre criteri: l'ordine cronologico delle domande, la possibilità di reddito dimostrabile e la sottoscrizione delle regole di convivenza.  


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