Il Ddl concorrenza approvato dal Senato permette ai lavoratori di optare per una destinazione anche solo parziale e non integrale del Tfr ai fondi pensione

di Valeria Zeppilli - Il maxiemendamento al Ddl concorrenza approvato dal Senato nei giorni scorsi (leggi: "Ddl concorrenza: sconti Rc auto, bollette e avvocati, tutte le novità approvate") si interessa anche di Tfr, "distendendo" i rapporti tra tale trattamento e la pensione integrativa.

Oggi, infatti, i due istituti si trovano in contrasto e ciò è facilmente comprensibile se solo si considera che i lavoratori assunti sono chiamati a scegliere se percepire il Trattamento di Fine Rapporto a fine carriera, così assecondandone la classica veste di retribuzione differita, o se investirlo integralmente in uno specifico fondo pensione. In assenza di opzione, opera automaticamente la seconda alternativa.

Via libera alla destinazione parziale del Tfr ai fondi pensione

Il testo del Ddl, invece, prevede la possibilità per i lavoratori di optare per una destinazione anche solo parziale del Tfr al fondo pensione aziendale o settoriale o a Fondinps, sulla base di quanto fissato con un accordo anche aziendale. La restante parte, pur di percentuale cospicua, potrà quindi continuare ad essere accantonata nella maniera tradizionale e percepita a fine carriera integralmente.

Fondi pensione: le altre novità

Le novità che interessano la materia previdenziale sono anche altre.

Le norme del Ddl concorrenza, infatti, estendono le possibilità di prepensionamento dai fondi pensione, prevedendo che esse operano nel caso in cui il lavoratore si trovi in stato di disoccupazione da un periodo di tempo superiore a ventiquattro mesi, contro i quarantotto attuali, e con riduzione fino a dieci anni, contro i cinque attuali, dei requisiti ordinari.

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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