Senza bisogno di "toghe rosa", il numero di professioniste donna è in costante aumento, così come il loro coinvolgimento nei procedimenti decisionali. I redditi, però, restano indietro

di Valeria Zeppilli - La festa della donna, ogni anno, rappresenta un importante momento di riflessione: quanto effettivamente il sesso femminile è riuscito a conquistare nella sua lunga battaglia per l'uguaglianza?

Negli studi legali si può dire che la presenza delle "toghe rosa" ha raggiunto una soglia considerevole: quasi la metà degli avvocati, infatti, è oggi rappresentata da donne e ciò senza che ci abbia dovuto mettere lo zampino il legislatore, con la determinazione (diffusa in altri settori) delle cd. quote rosa.

Tale dato risulta ancora più importante se si pensa alla velocità con la quale la presenza femminile tra i professionisti del foro si è moltiplicata: nel 1985, infatti, le donne iscritte all'albo degli avvocati erano appena il 9%, trent'anni dopo, nel 2015, il 47,2%.

E la percentuale è destinata a crescere nei prossimi anni, visto che le praticanti donne sono il 59% del totale.

Il dato numerico, oltretutto, non va a scapito della qualità, ma un buon numero di avvocatesse è coinvolto a pieno titolo dei processi decisionali dei principali studi legali e sempre più spesso accade che ci siano donne dietro casi di valore o portata mediatica tutt'altro che irrilevanti.

Ci sono delle "toga rosa", ad esempio, dietro la riorganizzazione in Irlanda delle attività di Fca Bank, così come dietro molte importanti operazioni eseguite da Ferrovie dello Stato e dietro la condanna inflitta a settembre 2016 dal Tribunale di Milano a Google Italia e Google Inc per violazione del diritto all'oblio.

Dalla parte delle donne ci sono tutte le qualità richieste a dei bravi avvocati, ma non solo: sembra che rispetto agli uomini abbiano anche qualcosa in più in termini di adattamento, creatività, ascolto e capacità di risolvere i problemi.

Un neo, però, resta anche nel mondo dell'avvocatura e non è di poco conto, dato che ha a che fare con i redditi, che per le avvocatesse sono ancora molto lontani da quelli dei colleghi uomini.

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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