I giovani avvocati invocano l'approvazione definitiva del ddl in Parlamento dopo la bocciatura della Cassazione

di Marina Crisafi - La bocciatura di questi giorni da parte della Cassazione delle elezioni dei Consigli dell'ordine di Bari e Latina (sentenze nn. 2481/2017 e 2614/2017), estrema conseguenza di quanto sancito dai giudici amministrativi sul regolamento ministeriale delle elezioni forensi, "fa emergere in maniera preponderante e non più procrastinabile, la necessità di intervenire in un campo vitale per l'essenza democratica delle nostre stesse istituzioni, tra cui i Consigli dell'Ordine". Così esordisce il presidente dell'Associazione Italia dei giovani avvocati, Michele Vaira, in una nota odierna, sollecitando con forza, "il Parlamento ad accelerare l'iter di definitiva approvazione delle 'Disposizioni sull'elezione dei componenti dei consigli degli ordini circondariali forensi' come contenute nel ddl Falanga in Senato".

Disegno sul quale, peraltro, l'Aiga ha formulato osservazioni e proposte di emendamenti, ricorda Vaira, "che cercano di risolvere, altresì, le criticità come emerse sia dall'annullamento in parte qua in sede giurisdizionale del Decreto del Ministero della Giustizia 10 novembre 2014, n. 170, che dalla recentissima pronuncia proveniente dalle Sezioni Unite della Cassazione".

La strada parlamentare che è ormai giunta in fase avanzata, conclude l'Aiga, "è preferibile rispetto alla modifica meramente regolamentare, recentemente proposta dal Ministero della Giustizia, meritando, l'elezione degli Ordini, una regolamentazione di rango primario".

Il disegno di legge

Il ddl (2473) intanto è stato approvato ieri dalla commissione giustizia del Senato e quindi si avvia verso una veloce approvazione per poi passare alla Camera.

Il provvedimento, che ha recepito le censure mosse dalla giustizia amministrativa, prevede che ogni elettore possa esprimere un numero di voti "non superiore ai due terzi dei consiglieri da eleggere", una proporzione che eviterà lo scattare del meccanismo di sostituzione ad elezioni avvenute (al fine di riproporzionare i generi), oggetto dei rilievi delle Sezioni Unite in questi giorni. Tra le altre novità del ddl rileva anche la previsione che i consiglieri non possano essere eletti per più di 2 mandati (con ricandidatura possibile soltanto quando sia trascorso un numero di anni pari a quelli del precedente mandato).

Sulla vicenda è intervenuto anche il Consiglio Nazionale Forense auspicando, con un comunicato, che si fermi l'"effetto domino" scatenato in materia.

"Dal rischio di un vuoto normativo e di una paralisi elettorale - si legge nella nota del Cnf - si arriva dunque all'accelerazione del Senato. Che può davvero risolvere il nodo, visto che stavolta il sistema elettorale degli avvocati sarà definito non più da un decreto ministeriale ma da una legge vera e propria".


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