Anche se in genere gli albergatori chiudono un occhio, attenzione: questo comportamento diffuso tra 4 italiani su 5 può essere punito come furto

di Valeria Zeppilli - Quando si lascia una camera d'albergo, l'istinto di portare via con sé qualcosa è molto diffuso tra gli italiani: secondo uno studio condotto dal motore di ricerca Jetcost pare che interessi ben 4 viaggiatori su 5!

Guardando fuori dai confini della penisola, seguono la scia degli italiani anche gli spagnoli, i francesi, i portoghesi e i britannici. La buona lezione arriva invece dal nord Europa: danesi, olandesi e norvegesi sarebbero, in tal senso, gli ospiti migliori.

Cosa si porta a casa?

Tra gli oggetti "appetibili", peraltro, non rientrano solo le classiche cuffiette da doccia o i campioncini di shampoo e bagnoschiuma. Pare che agli italiani piacciano anche asciugamani, posacenere, lampadine, pile del telecomando, coperte, bottiglie dal frigobar e chi più ne ha più ne metta. Addirittura qualcuno porta via anche la Bibbia! Insomma: tutto ciò che, prima o poi, potrà tornare utile. 

E se hanno poco valore economico non importa nulla: agli italiani ciò che piace sembra essere anche solo l'ebbrezza di tornare a casa con la valigia un po' più pesante di "souvenir" degli hotel dove hanno soggiornato.  

Abitudine diffusa anche tra i vip

Indagando qua e là tra i vari alberghi, oltretutto, si scopre che la razzia non è fatta solo da gente "comune", ma anche dai vip.

A testimonianza di come, in fondo, non sia una questione economica ma una vera e propria mania!

Il silenzio degli albergatori

E gli albergatori? Tendono al silenzio.

Rubacchiare nelle camere d'albergo, infatti, è un comportamento che raramente comporta delle conseguenze: per gli hotel è meglio non sollevare polveroni e mantenere salda l'immagine.

Certo se è facile farlo dinanzi alla sparizione di spazzolini e fazzoletti, un po' meno lo diventa quando a non essere ritrovati sono vasi, posate d'argento e lampade.

In generale, però, si decreta l'amnistia e si tende a coccolare il cliente nel miglior modo possibile, anche chiudendo un occhio dinanzi alle sue marachelle. E i costi? Tutti preventivati in bilancio.

Ad onor del vero non mancano (specie negli USA) catene controcorrente, che esigono il rispetto della legalità e sono arrivate addirittura a installare dei microchip sugli asciugamani offerti in uso agli ospiti.

L'ordinamento che dice?

In ogni caso, in generale, nell'opinione comune portare con sé un asciugamano prima di lasciare l'albergo non è reato. Per l'ordinamento, però, non è esattamente così.

Certo considerare penalmente rilevante appropriarsi del set di cortesia è esagerato, ma se ci si lascia prendere la mano non è poi così difficile che il comportamento possa essere considerato una vera e propria estrinsecazione del furto.

E a tal proposito bisogna ricordare che, secondo quanto previsto dall'articolo 614 del codice penale "chiunque s'impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 154 euro a 516 euro".

Anche gli alberghi più rigorosi, tuttavia, difficilmente mettono in moto la macchina penale. Al massimo addebitano il costo di quanto sottratto al cliente, trovando così ristoro. Ma non si sa mai...


Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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