Il Ministro Poletti annuncia il nuovo intervento pensionistico del Governo nel 2017 per affrontare il destino contributivo dei giovani

di Lucia Izzo - La riforma delle pensioni prevederà delle misure destinate ai giovani lavoratori, che non resteranno privi di garanzie nel loro futuro previdenziale. Parola del Ministro del Welfare, Giuliano Poletti, che in un'intervista rilasciata a Qn ha evidenziato che il destino previdenziale dei giovani sarà uno dei temi chiave del futuro intervento sulle pensioni nel 2017. 


Intanto, precisa il ministro, nell'attuale manovra "c'è il cosiddetto cumulo gratuito, la possibilità di sommare senza oneri contributi versati in più gestioni. Questa novità riguarda coloro che sono vicini alla pensione oggi, ma anche i giovani che così possono stare tranquilli perché non avranno penalizzazioni pensionistiche nel passare da un lavoro all'altro". In aggiunta, anche le stimate centomila uscite anticipate stimate grazie ad Ape social e volontaria saranno fondamentali per attuare un turnover nel mondo del lavoro.


Se il destino dei pensionati e pensionandi è un tema su cui il Governo sta sfoderando opzioni per garantire un'uscita dal lavoro adeguata e dignitosa, non desta di certo poca preoccupazione la questione sull'adeguatezza delle pensioni future, proprio per i giovani che, a causa di redditi bassi e carriere discontinue, sono soggetti a maggiori rischi previdenziali.


Tema chiave che troverà spazio, promette Poletti, sul tavolo del confronti con i sindacati il prossimo anno insieme alla questione relativa alla differenziazione dell'età pensionabile in relazione all'aspettativa di vita che "non è e non può essere uguale per tutti i lavori". 


Sono due le "linee d'azione" che ha chiare il Ministro: "Una è quella della previdenza integrativa e dunque degli strumenti per rafforzare l'adesione. Un'altra è la previsione di un intervento che permetta, nei casi di maggiore fragilità contributiva, di poter contare su uno zoccolo duro, una base di appoggio stabile, una sorta di trattamento di garanzia minimo che consenta una vita decorosa".


Riforma pensioni: le principali novità


Intanto, le nuove misure contenute nella legge di Bilancio, il cui esame è atteso questa settimana alla Camera, sono per lo più delineate. 


L'anticipo pensionistico (APE) rappresenta il perno dell'operazione, e sarà declinata in tre tipologie: la Social, a costo "zero", garantita ad alcune categorie di lavoratori in condizioni svantaggiate oppure occupati in settori usuranti, la Volontaria e l'Aziendale. Ad uscire dal mondo del lavoro nel 2017 vi saranno anche i c.d. precoci, con 41 anni di contribuzione, se sussistono 12 mesi di contributi versati prima del 19 anni d'età.4


Per aumentare il potere d'acquisto dei pensionati meno abbienti, è previsto un allargamento della "no tax area", ad oggi ferma a 7.800 euro, che verrò estesa a 8.125 euro, in modo allinearla a a quella fruita dai lavoratori dipendenti.


Ancora, è prevista una maggiore platea di percettori della c.d. "quattordicesima": per i pensionati over 64 e assegno fino a 750 euro, che già incassano la quattordicesima, l'assegno passerà a 437 euro per chi ha fino a 15 anni di contributi, a 546 euro per chi ha fino 25 anni di contributi e  e 655 euro per chi supera i 25 anni di versamenti effettuati. Chi, invece, non percepiva l'assegno (circa 1,2 milioni di pensionati over 64) otterrà 336 euro fino a 15 anni di contribuzione, 420 euro fino a 25 anni e 504 euro oltre i 25 anni.


Foto: 123rf.com
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