Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto legge per l'efficientamento della giustizia presso la Suprema Corte

di Marina Crisafi - Proroga del pensionamento delle toghe della Cassazione, del Consiglio di Stato, della Corte dei Conti e dell'Avvocatura di Stato. Ma anche misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Suprema Corte, per l'efficienza degli uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa. Sono questi i punti salienti del decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri finalizzato a smaltire l'arretrato e a rendere più efficienti gli uffici giudiziari con interventi di carattere organizzativo e per l'attuazione del processo amministrativo telematico.

Ecco nel dettaglio le novità:

Più giudici nei collegi della Cassazione

In particolare, il decreto prevede che i magistrati addetti all'ufficio del Massimario e del Ruolo, che sono magistrati con funzioni di merito, "possano essere impiegati eccezionalmente per comporre i collegi giudicanti della Corte di cassazione", al fine di rafforzare i presidi organizzativi necessari ad un più rapido smaltimento dell'arretrato.

Tempi dimezzati per il tirocinio dei magistrati

Previste, inoltre, misure dirette a migliorare l'efficienza degli uffici giudiziari, tra cui la copertura dei vuoti di organico della magistratura ordinaria, attraverso l'aumento, sino ad un decimo, del numero dei posti disponibili tra quelli messi a concorso nel biennio 2014-2015. Inoltre, sempre al fine di ridurre i tempi di copertura delle vacanze nell'organico degli uffici giudiziari di primo grado, prevista la riduzione della durata del tirocinio da 18 a 12 mesi dei magistrati dichiarati idonei all'esito di concorsi banditi negli anni 2014 e 2015.

Proroga pensionamento toghe

Il decreto prevede altresì la proroga per un anno (fino al 31 dicembre 2017) del termine di pensionamento per i magistrati ai vertici della Cassazione, del Consiglio di Stato, della Corte dei Conti e dell'Avvocatura dello Stato.

Misure per il processo amministrativo telematico

Quanto al processo amministrativo telematico, recentemente rinviato all'1 gennaio 2017, sono state introdotte misure finalizzate, si legge nel comunicato stampa del Governo, "ad armonizzare gli strumenti del PAT con il codice dell'amministrazione digitale (domicilio digitale, estensione agli avvocati difensori della attestazione dell'efficacia probatoria delle copia per immagine di documenti cartacei), nonché ad estendere l'utilizzo delle modalità di deposito degli atti anche per i soggetti non dotati di posta elettronica certificata (modalità upload)".

La strategicità dell'entrata a regime del PAT, inoltre, dichiara l'esecutivo, "richiede una pianificazione di investimenti in risorse professionali con competenze adeguate, fondamentali per favorire i processi di cambiamento nel settore giustizia". In questa direzione, il provvedimento garantisce l'attuazione della digitalizzazione degli uffici attraverso l'assunzione di 53 unità di personale a tempo indeterminato con competenze specialistiche (tre dirigenti tecnici, trenta funzionari informatici, venti assistenti informatici).


Diritto al difensore nel processo penale

A trovare approvazione nel Cdm di oggi anche il decreto legislativo di attuazione della direttiva (2013/48/UE) sul diritto di avvalersi di un difensore nel procedimento penale e nel procedimento di esecuzione del mandato d'arresto europeo, nonché sul diritto di informare un terzo al momento della privazione della libertà personale e sul diritto delle persone private della libertà personale di comunicare con terzi e con le autorità consolari.

Il provvedimento, approvato in via definitiva, si legge nel comunicato del Governo, "si inserisce nel contesto dell'integrazione europea e dell'armonizzazione delle legislazioni penali. L'ordinamento processuale italiano offre già un livello di garanzie in materia di assistenza, di partecipazione e di garanzie contro l'autoincriminazione, che è del tutto compatibile con i principi stabiliti dalla direttiva". Per queste ragioni, il decreto limita l'intervento solo a specifici aspetti della legislazione processuale, al fine di ampliare il corretto delle garanzie oggetto della direttiva.


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