Chiesto ieri dall'ad Ruffini in commissione di vigilanza il libero accesso alle informazioni finanziarie dei debitori

di Marina Crisafi - Non ci saranno più segreti per Equitalia se la richiesta di accedere a tutte le informazioni finanziarie dei debitori verrà accolta. A formularla, illustrando il prossimo piano di azione dell'agente della riscossione, è stato ieri l'ad Ernesto Maria Ruffini, audito dalla Commissione di vigilanza sull'anagrafe tributaria.

Cinque le mosse enucleate da Ruffini che dovrebbero rendere più efficace il sistema di riscossione: dalla previsione di meccanismi sanzionatori deterrenti per incentivare l'utilizzo della posta certificata (che ad oggi, nonostante veda sin dal giugno scorso 2,5 milioni di soggetti obbligati, ha dato risultati poco soddisfacenti) all'obbligo per gli enti di dialogare con l'agente della riscossione con "flussi esclusivamente telematici", al fine di abbattere tempi e costi. Come quello delle cartelle esattoriali che ha spiegato Ruffini, è stimato "in misura non inferiore a 30 euro" per via dei ripetuti passaggi che accompagnano la formazione del ruolo e la sua lavorazione.

Ma soprattutto, le richieste dell'ad ai deputati e ai senatori si sono concentrate sulla possibilità di fruire delle informazioni finanziarie dei debitori, per poter agire tempestivamente, con notifiche rapide e sicure che limiterebbero i tentativi dei debitori di sottrarre beni all'esecuzione e taglierebbero i tempi tra l'affidamento dei crediti da parte del fisco e il recupero degli stessi.

In sostanza, Equitalia chiede accessi "massivi e a cadenze ravvicinate" all'anagrafe dei conti allo scopo di conoscere la situazione finanziaria del debitore in tempo reale, potendo agire subito ed evitando azioni infruttuose.

Non solo. Ad essere richiesta è anche la fruibilità dei dati Inps al fine di superare l'attuale sistema che consente solo il reperimento di informazioni di sintesi.


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