Polemiche dai sindacati per l'emendamento alla riforma del processo civile

di Marina Crisafi - Possibilità di ricorrere alla negoziazione assistita dagli avvocati anche per le controversie di lavoro. A prevederlo è un apposito emendamento presentato al ddl di riforma del processo civile, attualmente all'esame della commissione giustizia della Camera. Immediata la polemica dei sindacati che con una nota a firma dei segretari confederali organizzativi di Cgil, Cisl e Uil, Nino Baseotto, Giovanna Ventura e Pierpaolo Bombardieri chiedono la cancellazione delle proposte emendative "fatte proprie dal Governo", in quanto "lesive delle prerogative delle parti sociali e dei diritti dei lavoratori".

Per i tre dirigenti sindacali si tratta infatti di "un emendamento sbagliato che determinerà un aumento dei costi a carico dei lavoratori e che di fatto intende cancellare il ruolo delle parti sociali nelle controversie di lavoro".

Ad oggi, infatti, prosegue la nota, le procedure di conciliazione sono già possibili, "senza costi per imprese e lavoratori, e raggiungono l'obiettivo di garantire che ogni soggetto possa essere adeguatamente tutelato da eventuali 'patti leonini' che ledano i diritti individuali dei contraenti".

Una procedura 'garantista' che a detta dei tre sindacalisti ha funzionato bene in questi anni per cui non vi è motivo di intervenire con una nuova regolazione giuridica che apre le porte alla negoziazione assistita da avvocati "specializzati" in controversie di lavoro, "se non per effetto - denunciano - di pressioni di lobby interessate".


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