Nelle aule di giustizia, negli studi legali o in sede stragiudiziale, un prospetto sulle questioni per le quali i cittadini litigano di più

di Valeria Zeppilli - Complici la crisi economica e le innumerevoli possibilità di giungere a una soluzione stragiudiziale delle controversie, i cittadini sono sempre meno inclini ad affrontare un contenzioso.

Sempre più intimoriti dai costi, dalla tempistica dei processi, e dagli ampi margini di rischio dovuti anche al crescente numero di errori giudiziari, preferiscono... stare alla larga dalle aule dei tribunali.

Insomma, quali che siano le ragioni, il dato di fatto è che nel Bel Paese le cause civili instaurate dai cittadini sono in netto calo

Ma non illudiamoci: la litigiosità tipica del popolo italico non è scomparsa del tutto e le materie sulle quali gli italiani si fronteggiano dinanzi ai magistrati sono ancora molte.

Come emerge da un interessante report pubblicato dal portale "La legge per tutti" (consultabile qui), la principale fonte di contenzioso è il rapporto di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione, seguita, ma non immediatamente, da rapporti di locazione e fisco.

Chiudono la lista l'infortunistica stradale, l'opposizione a sanzioni amministrative e i rapporti sociali.

Ma la litigiosità degli italiani non emerge solo dalle liti che finiscono nelle aule dei tribunali.

Le materie nelle quali più spesso si fa ricorso alla consulenza legale, secondo quanto emerge dal report, sono la tutela del patrimonio dai debiti, ancora una volta il fisco e la separazione e il divorzio

In coda, invece, troviamo il recupero crediti, la riscossione esattoriale e il furto di identità.

A sorpresa, tra le materie oggetto di attività stragiudiziale troviamo poi il diritto all'oblio, i ricorsi in autotutela fiscale, la contrattualistica, i contratti di lavoro parasubordinato nonché i marchi e i brevetti.

Valeria Zeppilli

Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: