Conclusa l'intesa tra i ventotto paesi sulla banca dati che registra entrate e uscite dall'Ue

di Marina Crisafi - E' stata raggiunta l'intesa tra i paesi europei sulla banca data dei passeggeri aerei in entrata e in uscita dall'Ue.

Come annunciato nei giorni scorsi (leggi: "Terrorismo: saremo tutti schedati e intercettati. Anche su Facebook e Playstation"), sono diverse le misure in via d'adozione, in nome della lotta comune al terrorismo e all'immigrazione clandestina, che vedono da una parte il controllo delle frontiere esterne, attraverso il coordinamento e l'aiuto delle varie autorità statuali, rinviando al momento una possibile sospensione dello spazio Schengen, e dall'altra, la gestione delle informazioni riguardanti tutti i passeggeri aerei in partenza o in arrivo nell'Unione.

L'intesa raggiunta dai 28, riguarda in realtà una direttiva che è già in discussione dal 2011 e nota con l'acronimo inglese, Pnr (Passenger Name Record) che prevede che ogni stato membro si doti di una unità speciale che raccoglierà i dati personali di tutti coloro che sorvolano, per qualsiasi motivo, i cieli europei.

I dati saranno trasferiti obbligatoriamente dalle compagnie aeree alle autorità nazionali e la raccolta, per quanto concerne i voli intraeuropei, sarà volontaria.

La banca dati accoglierà le informazioni che resteranno visibili per 6 mesi (in luogo dei 12 inizialmente ipotizzati) per poi essere successivamente criptate per altri quattro anni e mezzo, rimanendo a disposizione della polizia, ma soltanto previa autorizzazione della magistratura.

Raggiunto l'accordo, il testo di legge dovrà ora passare l'esame della plenaria del parlamento Ue e, una volta approvata in via definitiva dalla stessa e dal consiglio, trattandosi di direttiva, spetterà ai singoli stati recepirla nell'ordinamento nazionale.


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