Arriva l'archivio quinquennale per chiunque vola nei cieli d'Europa. Lo prevede un emendamento alla legge di bilancio

di Marina Crisafi - Saranno conservati per cinque anni i dati dei passeggeri dei voli aerei nel territorio dell'Unione. La novità è frutto degli ultimi emendamenti alla legge di bilancio, presentati ieri alla V Commissione della Camera. Lo stanziamento sarà pari a 26 milioni di euro (5,5 nel 2017, 16 nel 2018 e 4,5 l'anno a partire dal 2019) e servirà a costituire un archivio dei dati di tutti i passeggeri in volo da e per i paesi dell'Unione Europea da tenere a disposizione per le autorità antiterrorismo per un lustro.

La misura dà attuazione alla direttiva europea sul Passenger Name Record (Pnr) per l'uso dei dati di prenotazione ai fini delle indagini antiterrorismo e per reati gravi, approvata nell'aprile scorso dal parlamento Ue che onera ogni Stato membro a creare una Piu (Passenger Information Unit) per raccogliere e conservare le informazioni fornite dai viaggiatori alle compagnie aeree al momento in cui prenotano o acquistano i titoli di viaggio ed effettuano il check in (leggi: "Viaggi aerei: schedati i passeggeri in Europa"). 

I dati che rientrano nel database sono molteplici e, oltre alle generalità e ai contatti dei passeggeri, comprenderanno anche l'itinerario del viaggio (partenza e destinazione) nonché i dati di pagamento e le informazioni sui bagagli.

Tra le novità che hanno visto la luce ieri in commissione a Montecitorio, c'è anche il rilancio dei porti con l'arrivo di un'agenzia per la somministrazione del lavoro e per la riqualificazione professionale, affidata alle autorità portuali che potranno partecipare anche con risorse proprie.

La previsione si traduce, in sostanza, nell'erogazione ai lavoratori, inseriti negli elenchi dell'istituenda Agenzia, di un'indennità straordinaria per le giornate di mancato avviamento al lavoro. L'indennità sarà pari a 80 euro per 252 giornate lavorative nell'anno e gli interessati al beneficio, secondo la relazione tecnica a corredo dell'emendamento, saranno circa 900 lavoratori (del porto di Gioia Tauro e di Taranto) per una spesa pari a poco più di 18mila euro per il primo anno.


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