Le certezze e le incertezze della novità prevista dalla legge di stabilità 2016 approvata dal Governo

di Marina Crisafi - Più volte annunciata e mai realizzata, alla fine l'introduzione del canone Rai in bolletta sembra avercela fatta, trovando spazio nella bozza della legge di Stabilità 2016 approvata dall'esecutivo giovedì scorso (leggi: "Legge Stabilità: dai tagli alle tasse al canone Rai in bolletta, allo statuto per gli autonomi. Ecco tutte le novità della manovra varata oggi").

Come previsto dal testo, infatti, il canone, che sarà ridotto a partire dal prossimo anno a 100 euro (in luogo dei 113,50 attuali), per scendere a 95 euro a partire dal 2017, arriverà con la bolletta dell'energia elettrica, al fine di combattere una volta per tutte l'evasione che solo nel 2015 arriva quasi al 30% sfiorando quota 600 milioni.

La tassa, dovuta soltanto sulla prima casa e su base familiare, figurerà in bolletta (a rate, dunque) quale voce di addebito distinta dal resto della fattura e in caso di mancato pagamento le sanzioni ammonteranno a 5 volte il tributo evaso: dunque, fino a 500 euro di multa per chi evade.

Fin qui le certezze.

Ancora in fase di definizione, invece, i dettagli (in ordine alle modalità di pagamento, alle sanzioni, ecc.), rinviati ad un apposito decreto che dovrebbe essere emanato dal Ministero dell'economia di concerto con quello dello sviluppo economico, sentita l'autorità per l'energia, entro 45 giorni dall'entrata in vigore della legge.

E ovviamente le voci si rincorrono.

Tra le più "quotate" c'è il cambiamento della "ratio" del tributo che non sarà più legato al possesso di un televisore, ma a quello di un qualsiasi device con cui è possibile vedere la Rai (smartphone, tablet, pc, ecc.), spettando al singolo utente poter chiedere l'esenzione autocertificando il mancato possesso di tali strumenti (nell'ipotesi remota in cui non se ne possedesse neanche uno).

Altro nodo della futura riforma che non mancherà di fare discutere (e anche tanto) è l'eventuale "sanzione" accessoria del distacco dell'energia elettrica per chi non paga.

Da un lato, c'è chi sostiene che i morosi resteranno al buio, come riportato oggi dal Corriere.it

; dall'altro, il fatto che nel testo sia previsto, come riportato invece da Italiaoggi, che il gestore del servizio di fornitura di energia elettrica "non opera come responsabile di imposta" e dunque non risponde per l'inadempimento (avendo soltanto un obbligo di informativa, sui morosi, nei confronti dell'Agenzia delle Entrate, al fine dell'attivazione del procedure di recupero), depone in senso contrario.

Per capire il vero volto della riforma, bisognerà attendere il completamento dell'iter della legge di stabilità e il relativo decreto.

Insomma chi vivrà vedrà. Luce permettendo ovviamente.


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