Ex conviventi e proprietari di una casa? Se ci sono di mezzo dei figli la casa non si divide. Parola di Corte di Cassazione che oggi ha sancito che anche se la coppia e' proprietaria 'fifty fifty' della casa, questa deve essere assegnata al genitore che ha in custodia i figli. Senza alcuna possibilta' di divisione dell'ex nido d'amore. Per il bene della prole, spiega la Suprema Corte, 'i diritti di proprieta' o di comproprieta' di cui sia titolare o contitolare l'altro genitore (quello a cui non sono affidati i figli, ndr) 'si comprimono sino al raggiungimento della maggiore eta' dei figli'. A sollecitare la pronuncia di piazza Cavour, il caso di una coppia romana che ha convissuto per cinque anni. Franco V. e Donatella F. hanno vissuto insieme per cinque anni, esattamente dal 1983 al 1988. La coppia ha messo su casa: entrambi beneficiavano dell'usufrutto
al 50%. Dalla unione sono nati due figli poi la relazione si e' interrotta. I figli sono andati con lei, ma si e' aperto il problema della casa 'coniugale'. Franco infatti sosteneva che, essendo titolare della meta' dell'usufrutto della casa, aveva diritto a godere del 50% dell'appartamento 'che poteva essere diviso benissimo'. Il caso e' finito in Cassazione dopo che la Corte d'appello di Roma, nel novembre del 2000, oltre all'assegno di mantenimento per i figli aveva stabilito che la casa andasse alla madre dei due bambini. Oggi la Prima sezione penale (sentenza 10102) ha respinto il ricorso di Franco V. stabilendo che, 'in vista dell'esclusivo interesse della prole', la casa va affidata al genitore che ha preso i figli in custodia.

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