Si introduce una vera e propria apertura nel nostro ordinamento, creando ex novo il diritto a domandare il risarcimento per danni derivanti da crimini di guerra

Avv. Francesco Pandolfi -  cassazionista 

  Il diritto al risarcimento per i parenti di 1676 vittime delle stragi naziste.

Si, avete letto bene: 1676 decessi. 

La Corte Costituzionale, sent. n. 238/2014 del 22.10.2014 introduce una vera e propria apertura nel nostro ordinamento, creando ex novo il diritto a domandare il risarcimento per danni derivanti da crimini di guerra.

Si tratta, come già detto in un precedente articolo del 24.10.2014 (cui si rinvia per l'approfondimento tecnico sulla sentenza: Corte Costituzionale: si al risarcimento dei danni per i crimini di guerra e contro l'umanità), di una novità storica, visto che la Germania ha sempre beneficiato dello "scudo immunitario" in grado di proteggere i suoi apparati dalle domande di risarcimento, potenzialmente provenienti da tutto il mondo e non solo dall'Italia.

Mentre avveniva questo storico cambiamento nel mondo del diritto, presso il Ministero degli Esteri era stata avviata la discussione tra Governo e Associazioni a tutela della memoria e dei diritti delle vittime in tempo di guerra.

Avevamo già affermato che la dirompente decisione della Corte Costituzionale ha finalmente attribuito ai familiari dei caduti per strage il diritto ad un Giudice, davanti il quale poter rivendicare i danni causati dalle atrocità inferte ai deportati.

Il problema della vicenda è ora poter accedere concretamente alle domande di  risarcimento per tutti i congiunti di coloro che in tempo di guerra furono privati della vita.

Per poter far questo occorre munirsi di documentazione e testimonianze atte a comprovare la presenza della vittima nel teatro di strage, i danni inferti, eventuali sequestri di beni immobili e mobili eccetera.

E' importante tenere a mente che tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944 le truppe naziste misero in atto una feroce strage nei Comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi, Monzuno: si tratti di crimini di guerra tra i più sanguinari contro la popolazione civile perpetrati dalle forze armate tedesche e fascisti italiani in Europa occidentale, durante la seconda guerra mondiale.

Inoltre è doveroso ricordare che la creazione di un apposito Comitato per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, ha portato a rivedere i dati numerici riferibili alle vittime effettive delle azioni stragiste: si è arrivati così a ricavare oltre mille persone morte.

Nello specifico: la strage nazista del 29 settembre - 5 ottobre 1944 causò 770 morti; Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi ebbero poi anche 721 morti per cause varie di guerra: da qui il dato complessivo accertato di 1676 decessi per mano di nazisti e fascisti e per cause di guerra.

Questo sterminio non può e non deve passare inosservato e non può essere dimenticato; oggi la Corte Costituzionale riafferma un principio di civiltà non solo giuridica, ponendo le basi per riavere quel ristoro equivalente alla perdita inflitta e data dalla privazione dei propri congiunti.

Riguardo ai dati processuali, segnaliamo che già in precedenza vi era stato qualche tentativo di affrontare in giudizio la Germania; oggi sfruttando il radicale cambiamento generato dalla sentenza richiamata, le chance di successo aumentano ed è pertanto consigliabile organizzarsi a livello documentale, storico e legale in vista dell'avvio della domanda di risarcimento. 

Avv. Francesco Pandolfi   -  cassazionista

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Francesco Pandolfi
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Si occupa principalmente di Diritto Militare in ambito amministrativo, penale, civile e disciplinare ed и autore di numerose pubblicazioni in materia.
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