di Barbara Luzi - La Suprema Corte ritorna, con la sentenza n° 45514 del 2013, a giudicare del reato di guida in stato di ebbrezza e lo fa con una pronuncia favorevole all'accertamento di tale reato anche nel caso in cui il conducente venga trovato fermo anziché in movimento.

La giurisprudenza di legittimità nel corso degli anni si è espressa in maniere diametralmente opposte: in alcuni casi sostenendo la tesi che la fermata è una fase della circolazione e che quindi è possibile sanzionare chi venga trovato in tale stato in ogni caso. In altre occasioni, invece, gli ermellini hanno ritenuto necessaria la prova certa che il veicolo avesse circolato prima dell'accertamento.

La Cassazione questa volta ha ritenuto irrilevante il fatto che il veicolo fosse fermo al momento dell'effettuazione del controllo perchè la giurisprudenza ha più volte affermato che la "fermata" costituisce una fase della circolazione.

C'è anche da considerare, secondo costante giurisprudenza, che quando l'alcoltest risulti positivo, costituisce onere della difesa fornire una prova contraria a detto accertamento.

Per questo motivo la Corte rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese.


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