Il 'si tocchi' detto dal medico alla paziente che deve sottoporsi ad un'ecografia delicata non costituisce reato. Lo ha stabilito la Cassazione che, allineandosi alla decisione dei giudici di merito, ha riconosciuto 'una certa valenza scientifica' alle 'manovre di autostimolazione clitoridea' richieste dal medico alla paziente per avere una ecografia piu' nitida. Per quanto si tratti di una 'manovra non abituale', la Suprema Corte ha riconosciuto che fu 'corretta' e 'adeguata' la decisione della Corte d'appello poiche' la pratica serve 'per favorire l'afflusso al sangue all'organo o tessuto da controllare ecograficamente'. A sollevare la questione in Cassazione, il Procuratore generale presso la Corte d'appello di Firenze che riteneva 'inutili' e 'pretestuosi' ai fini diagnostici le manovre di autostimolazione clitoridea richieste dal medico, Fausto L., specialista endocrinologo presso l'ospedale 'Le Scotte' di Siena, alla paziente Roberta T.. In effetti, il medico, per aver suggerito alla signora di 'toccarsi', era stato accusato per i reati di tentata e consumata violenza per 'interferenze illecite nella vita privata'(Tribunale di Siena, sentenza
del giugno 2001). Decisione corretta dalla Corte d'appello di Firenze che, nell'ottobre del 2002, aveva dichiarato di non doversi procedere verso lo specialista per 'remissione di querela'.

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