Chi detiene sostanze stupefacenti che non sono destinate ad uso esclusivamente personale è sempre punibile penalmente. Lo afferma la quarta sezione penale della Corte di Cassazione che si è occupata di un caso di "utilizzo di gruppo". Con la sentenza 6374/2012 la Corte ha convalidato una condanna inflitta a tre ventenni spiegando che "non puo' piu' farsi rientrare nella ipotesi di uso esclusivamente personale il cosiddetto uso di gruppo, giacche' l'acquisto per il gruppo implica 'ex se' che la droga non sia destinata ad uso eslcusivamente personale". Nella sentenza
gli ermellini spiegano che è "penalmente rilevante e quindi punibile la detenzione di sostanze stupefacenti destinata al cosidetto uso di gruppo perche' l'irrilevanza penale dopo l'intervento normativo della legge 49 del 2006 attiene solo all'uso personale". L'attuale quadro legislativo - spiega la Corte - non consente dunque di "fare rientrare nell'ipotesi di uso esclusivamente personale la fattispecie di 'uso di gruppo' all'interno della quale e' inclusa sia l'ipotesi di un gruppo di persone che da' mandato ad una di esse di acquistare droga, sia l'altra ipotesi in cui l'intero gruppo procede all'acquisto di droga, destinata al consumo collettivo". L'intenzione del legislatore, si legge nella sentenza, è diretta a "inibire, in un modo piu' severo, ogni attivita' connessa al traffico di sostanze stupefacenti, tant'e' che ha equiparato ogni tipo di droga, eliminando la distinzione tabellare preesistente". In questo modo la quarta sezione penale si discosta però da recenti indirizzi dei colleghi della sesta sezione penale che invece considerano "non punibile il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti, nell'ipotesi del mandato all'acquisto collettivo ad uno degli assuntori, e nella certezza originaria dell'identita' degli altri, anche dopo le modifiche apportate dalla legge 49 del 2006".

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