Se i genitori sono troppi litigiosi i figli possono cacciarli dalla casa avuta in regalo proprio dagli stessi genitori. A dirlo è la Cassazione con la sentenza n. 7487/2011 con cui è stato respinto il ricorso di un papà che, dopo aver donato alla figlia i soldi per l'acquisto di un terreno per la costruzione di una casa per adibirla a dimora familiare, era stato cacciato dalla figlia. Stanca dei continui litigi dei suoi genitori, sul punto di lasciarsi, la figlia diffidava con una lettera il padre chiedendogli di traslocare. In seguito alla lettera, il padre, denunciava la figlia per l'ingiuria
"grave" subita. Dopo un primo e secondo grado di giudizio in cui i giudici accoglievano le ragioni della figlia, il padre presentava ricorso per la cassazione della sentenza per dimostrare l'ingratitudine della figlia e il "disvalore sociale" dell'atto di sfratto. Nel bocciare il ricorso dell'uomo, i giudici di legittimità di Piazza Cavour "ha escluso che ricorrano gli estremi della ingratitudine nel comportamento della figlia donataria, la quale, di fronte alla sopravvenuta intollerabilità della convivenza trai i suoi genitori e nella pendenza del giudizio di separazione personale con addebito instaurato dalla madre, inviti il padre, con lettera formale, a lasciare l'immobile di sua proprietà, acquistato con il denaro ricevuto dalla liberalità paterna e materna, destinato a casa famigliare".
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