In un servizio pubblicato oggi dall'Espresso, sono stati pubblicati i dati elaborati dall'Ufficio studi dell'Associazione degli artigiani (Cgia) di Mestre, in vista della preparazione del testo sul federalismo fiscale. Da questi dati emergerebbe che sono solo sette le regioni con un residuo fiscale positivo, ossia con una differenza in attivo tra cio' che lo Stato incassa dai cittadini di quel territorio e cio' che spende per loro. In tutti gli altri casi il saldo è negativo. Solo sette regioni dunque pagano per tutte le altre. Sulla base di quanto emerge dal servizio del noto settimanale, la Lombardia ha il residuo più alto giacchè il suoi cittadini versano infatti allo stato ben 162 miliardi di euro a fronte di 124 che ricevono in spesa pubblica. A seguire il Veneto dove le entrate sono pari a 66,2 miliardi e le uscite a 50,6. Quanto alle altre regioni: l'Emilia incassa 67,5 miliardi e ne spende 52,2; il Piemonte ne incassa 61,8 e ne spende 55,8; la Toscana ne incassa 50,4 ae ne spende 45,5; il Lazio ne incassa 84 e ne spende 80, 2; le Marche ne incassano 18,9 e ne spendono 16,7. Quanto alle regioni in cui lo stato incassa meno di quanto spende, ad aprire la lista è la Provincia autonoma di Bolzano con 7,4 miliardi di euro incassati a fronte di 7,7 miliardi spesi.
A seguire la Provincia di Trento che versa 7,6 miliardi e ne spende 8,1; la Valle d'Aosta versa 2,1 miliardi e ne riceve 2,6; l'Umbria versa 10,9 miliardi e ne riceve 11,5; il Molise versa 2,9 e ne riceve 3.5; il Friuli Venezia Giulia versa 18,5 miliardi e ne riceve 19,2; la Liguria versa 21,8 miliardi e ne riceve 22,7; l'Abruzzo versa 13, 2 miliardi e ne riceve 14,3; la Basilicata versa 4,9 miliardi e ne riceve 6,3; la Sardegna versa 17,5 miliardi e ne riceve 19,9; la Calabria versa 15,9 miliardi e ne riceve 21,1; la Puglia versa 32,1 miliardi e ne riceve 37,8; la Campania versa 46,9 miliardi e ne riceve 53,5; la Sicilia versa 40 miliardi e ne riceve 53,3. Il sistema di federalismo fiscale che Calderoli dovrebbe presentare a settembr eprevede che alcune spese come scuola e sanità vengano finanziate trattenendo una quota delle tasse versate in ogni singola Regione. L'idea sarebbe quella di prendere in considerazioni le tre Regioni migliori (Lombardia, Emilia Romagna e Lazio) e calcolare quanto è necessario trattenere per far fronte alla loro spesa.
Si farebbe poi una media fra le tre e chi riesce a spendere meno, versa il resto in un fondo (detto perequativo) che verra' ripartito fra chi spende di piu'. Sulla base dei dati pubblicati dal settimanale, per pagarsi la propria sanita', alla Lombardia basterebbe trattenere una fetta del gettito Irpef del suo territorio pari a un'aliquota del 4,4 per cento; Se si considera però che l'aliquota media fra le tre regioni e' inferiore a quella che Lazio ed Emilia dovrebbero trattenere per sostenere interamente la loro spesa sanitaria, alla fine solo la Lombardia darebbe un contributo al fondo perequativo, pari a circa 1,2 miliardi.

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