Il Tribunale di Roma dissente dalla Cassazione, perché la donna che ha pochi mezzi e paga il mutuo ha diritto all'assegno

di Valeria Zeppilli - Per il Tribunale di Roma, se la ex moglie è gravata da oneri economici pesanti, l'assegno divorzile le spetta comunque, anche se la Corte di cassazione, con la sentenza numero 11504/2017, ha detto addio al criterio del tenore di vita come parametro per valutare l'an del diritto al contributo (leggi: "Divorzio: la Cassazione dice addio al tenore di vita. Ecco le motivazioni").

Con la sentenza numero 11723/2017, infatti, la prima sezione civile ha confermato l'assegno divorzile a vantaggio di una moglie che deve pagare il mutuo della casa in cui vive, anche se l'ex marito ha una nuova famiglia e guadagna circa 1.600 euro al mese.

Solidarietà post-coniugale

Per il Tribunale capitolino, il mantenimento va solo ridotto di importo ma spetta perché la ex guadagna solo 850 euro al mese e la rata mensile di mutuo gliene porta via 500 e continuerà a farlo sino al 2030. Non importa che la donna abbia una propria professionalità ed, essendo nata nel 1970, sia in piena età lavorativa: i suoi redditi e la circostanza che la stessa sia stata costretta più volte a ricorrere all'aiuto economico dei genitori giustificano il ricorso alla solidarietà post-coniugale.

Ed è proprio tale solidarietà che, considerato anche che l'uomo ha redditi comunque maggiori di quelli che aveva al momento della separazione, possono consentire l'erogazione di un sostegno economico, contenuto, alla ex compagna di vita.

Leggi anche: "Divorzio: a volte ritornano. La giurisprudenza lascia spiragli all'assegno all'ex"


Valeria Zeppilli

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