Annullata la delibera comunale e accolto il ricorso dell'Ente protezione nazionale animali

di Marina Crisafi - Non sarà più proibito l'ingresso a Fido nei parchi cittadini, se sono abbastanza grandi da ricavare aree riservate per i bimbi. Lo ha stabilito il Tar Lombardia, sezione distaccata di Brescia, con l'ordinanza n. 2098/2015 del 17 novembre scorso, annullando la delibera comunale che imponeva lo stop assoluto all'introduzione dei cani, anche se custoditi, nelle zone verdi cittadine.

Per il giudice amministrativo, il comune non può stabilire, con proprio regolamento, il divieto di accedere con gli amici a quattro zampe nei parchi pubblici comunali, in particolare, se tali aree risultano abbastanza estese e controllabili (e, peraltro, nel caso di specie a pagamento, salvo che per i residenti e i minori di anni 12).

In tal caso, il sacrificio imposto ai proprietari e detentori dei cani, ovvero lo stop all'uso di un'area verde, prestigiosa e bene attrezzata e servita, è eccessivo, potendo, data l'ampiezza della stessa, creare delle zone "miste", ossia una sorta di suddivisione in settori per soddisfare le esigenze di tutte le tipologie di utenti, assicurando così sia il diritto dei bambini a giocare in sicurezza e pulizia, che quello degli animali di scorrazzare liberi e felici.

Tra gli obiettivi della pianificazione urbanistica, infatti, ha ricordato il Tar, rientra anche la necessità di garantire il benessere degli animali d'affezione.

Per cui, sussistono i presupposti per accogliere il ricorso dell'Ente protezione nazionale animali e per sospendere la delibera consiliare.


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