Ancora una carrellata di sentenze a cura dell'Avv. Barbara Pirelli

BRICIOLE DI DIRITTO - A cura dell'Avv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto; email: barbara.pirelli@gmail.com

In questo numero: comodato e destinazione a casa familiare; dove si radica la competenza nel caso di reato informatico; una ipotesi di responsabilità dell'amministratore del condominio; telecamere sul posto di lavoro e molto altro


1. Comodato e destinazione a "casa familiare".

Dopo il matrimonio non è raro che una coppia vada a vivere in un immobile concesso in comodato dai genitori di uno dei sposi.

Una sentenza del Tribunale di Napoli, richiamando un orientamento consolidato, ha ribadito che se un genitore concede al figlio un appartamento in comodato con la destinazione a "casa familiare" non può più chiederne la restituzione salvo che non vi sia un urgente ed imprevisto bisogno.

Di conseguenza la successiva crisi della coppia non può giustificare la cessazione del rapporto inoltre il suocero/a deve consentire il godimento dell'abitazione fino al raggiungimento dell'indipendenza economica dei nipoti.

Tribunale di Napoli sentenza n. 14998 del 12 novembre 2014


2. Condominio.

Non può ravvisarsi una responsabilità dell'amministratore del condominio se un condomino riporta delle lesioni in seguito ad una caduta su una pozza d'acqua creatasi in corrispondenza di una griglia di deflusso.

In questo caso l'amministratore non è tenuto a risarcire i danni se dimostra di aver effettuato la manutenzione ordinaria.

Corte di cassazione sentenza n. 14000 del 2 aprile 2015


3. Rapporti di lavoro.

"La notte adesso scende

con le sue mani fredde su di me

ma che freddo fa

ma che freddo fa

Sono le parole di una celebre canzone portata al successo da Nada al Festival di Sanremo del 1969.

E tutto questo freddo devono averlo sentito anche alcuni dipendenti di un'azienda operativa nel settore della produzione di elettrodomestici.

Gli operai, infatti, in considerazione delle basse temperature presenti nello stabilimento decidevano di sospendere per un'ora e mezza l'attività.

L'azienda non voleva pagare ai dipendenti quell'ora e mezza in cui c'era stata l'interruzione dell 'attività lavorativa;

la Cassazione, invece, ha dato ragione agli operai ritenendo che andavano retribuiti anche quei novanta minuti non lavorati.

Corte di Cassazione sentenza n. 6631 del 1 aprile 2015


4. Responsabilita' medica.

La nascita di un figlio a volte può trasformarsi in un dramma se durante la gravidanza, non viene diagnosticata una grave malattia genetica che può comportare problemi di crescita e ridotte aspettative di vita. La responsabilità in tal caso ricadrà sia sulla struttura ospedaliera sia sul medico che non è stato in grado di diagnosticare la grave malattia.

Corte di Cassazione sentenza n. 6440 del 31 marzo 2015


5. Schiamazzi molesti.

Proprietari di locali pubblici devono attivarsi per evitare che i clienti arrechino disturbo alla quiete e al riposo dei vicini.

Rimanere indifferenti alle lamentele del vicinato può comportare delle responsabilità penali; esattamente questo e' ciò che è accaduto alla proprietaria di un pub che è stata condannata ai sensi dell 'art 659 c.p. oltre a risarcire il danno alle parti civili per non aver evitato i rumori intollerabili dovuti agli schiamazzi dei clienti.

NOTA: art.659 c. p.

Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a trecentonove euro.

Si applica l'ammenda da centotre euro a cinquecentosedici euro a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell'Autorità .

Corte di Cassazione sentenza n. 12967 del 2015


6. Maltrattamenti di animali.

Decidere di avere un animale domestico comporta anche responsabilita'.

Lasciare il cane in macchina per troppo tempo non dimostra un grande senso di responsabilità verso "l'amico a quattro zampe".

Dunque un simile gesto e' punito dalla legge ai sensi dell'art. 727 c.p.(maltrattamento di animali).

Protagonisti di questa storia giudiziaria sono i proprietari di un cane di razza " beagle" che sono stati condannati per il reato di "maltrattamento di animali "per aver lasciato in macchina il cane per diverse ore, inoltre, la temperatura esterna era di circa 30 gradi.

Corte di Cassazione sentenza n.14250 del 9 aprile 2015


7. Accertamenti fiscali.

Merita particolare attenzione questa sentenza della Cassazione con cui è stato rigettato il ricorso dell'Agenzia delle Entrate ritenendo nullo l'accertamento sintetico eseguito su un contribuente.

In buona sostanza attraverso un accertamento sintetico era stato rilevato che un contribuente, che dichiarava poco, aveva poi intestati auto di lusso ed immobili.

Secondo gli Ermellini il contribuente può superare la presunzione del maggior reddito dimostrando di avere dei risparmi o di aver disinvestito del denaro.

Corte di Cassazione sentenza n.7339 del 10 aprile 2015


8. Licenziamento.

Il dipendente e' sempre tenuto a rispettare le disposizioni aziendali, contravvenire alle stesse può comportare il licenziamento per giusta causa.

Questo è quello che è accaduto ad una lavoratrice che è stata licenziata per aver accettato la fotocopia dello scontrino per l'operazione del 'reso'.

Il licenziamento e' stato giustificato in quanto l'atteggiamento posto in essere dalla dipendente ha violato precise modalità operative il cui fine era quello di evitare azioni truffaldine a danno dell'azienda da parte di terzi .Corte di Cassazione sentenza n. 6869 del 3 aprile 2015


9. Lesione dell'immagine.

Con questa pronuncia la Corte di Cassazione puntualizza che se la parte civile offende l'imputato negli scritti difensivi quest'ultimo non può lamentare la lesione del diritto all'immagine quindi chiedere il risarcimento.

Quindi le offese contenute negli scritti difensivi non sono punibili perché si applica la scriminante

di cui all'art. 598 c.p.; va però rilevato che le offese devono essere circoscritte all'oggetto della causa.

Corte di Cassazione sentenza n. 7119 del 9 aprile 2015


10. Assegno di mantenimento.

L'ex coniuge perde il diritto all'assegno divorzile se ha dato vita alla creazione di una famiglia di fatto.

In questo caso la ex moglie con il nuovo compagno aveva avuto due figli.Il marito ricorreva in Cassazione perché riteneva non giusto dover versare alla ex moglie mille euro dopo che la stessa aveva creato una famiglia di fatto con la conseguente nascita di due figli. L'uomo riteneva di non dover versare l'assegno alla ex moglie nonostante la ex avesse interrotto la relazione con il suo nuovo compagno.

La Corte ha dato ragione all'uomo superando il precedente orientamento(Cass. 17195 del 2011) secondo cui quando si crea una famiglia di fatto si una sorta di «quiescenza del diritto all'assegno, che potrebbe riproporsi, in caso di rottura della convivenza tra i familiari di fatto».

Corte di Cassazione sentenza n. 6855 del 3 aprile 2015


11. Maltrattamenti in famiglia.

L 'extracomunitario che maltratta la moglie fino a commettere violenza sessuale non può invocare la scriminante culturale.

Anche se nel suo Paese simili condotte rientrano nell'esercizio di un diritto qui in Italia non posso trovare alcuna giustificazione.

Corte di Cassazione sentenza n. 14960 del 13 aprile 2015


12. Responsabilità del maneggio.

Se durante una lezione al maneggio un allievo cade da cavallo, a causa di un movimento imprevedibile dell'animale, il titolare del maneggio e' responsabile quindi è tenuto a risarcire i danni riportati dall'allievo in seguito alla caduta.

Il comportamento del cavallo anche se imprevisto non può rientrare nel caso fortuito quindi non esonera il titolare del maneggio.

Corte di Cassazione sentenza n. 7093 del 9 aprile 2015


13. Istanza di rinvio.

Se viene presentata una istanza di rinvio (per motivi di astensione della categoria) con riferimento ad una udienza camerale il mancato accoglimento deve considerarsi come nullità a regime intermedio perché la presenza del difensore non è obbligatoria.

Va però precisato che il diritto al rinvio non sussiste se la richiesta venga avanzata dal difensore della parte civile o persona offesa.

La ratio e' quella di rendere più celere il processo.

Corte di Cassazione Sezioni Unite sentenza n. 15232 del 2015


14. Condominio.

Nell'ipotesi in cui il proprietario di un appartamento sia costretto ad affrontare delle spese urgenti per eliminare le macchie di umidità sul soffitto(quindi per rifare il lastrico solare)non può ottenere dal condominio il rimborso delle spese sostenute se non c'è stata una preventiva autorizzazione dell'assemblea .

Nel caso di specie non era stato provato che la spesa non poteva essere rinviata di molto quindi se rinviata avrebbe arrecato "pregiudizio o pericolo" alla cosa comune.

Corte di Cassazione sentenza n, 7457 del 14 aprile 2015


15. Addebito della separazione.

Va addebitata al marito la colpa della separazione se ha tenuto nascosto alla moglie  la propria infertilità  e la sua abitudine di bere frequentemente alcolici con effetti deleteri sull'unione matrimoniale.

L'atteggiamento del marito ha determinato la crisi irreversibile della coppia e per questo motivo gli è stato imputato l'addebito della separazione.

Corte di Cassazione sentenza n. 7132 del 9 aprile 2015


16. Esercizio arbitrario delle proprie ragioni(art. 393 c.p.)

Davvero interessante e' questa vicenda giudiziaria finita sotto la lente di ingrandimento del Tribunale di Taranto.

Il Tribunale ha condannato per " esercizio arbitrario delle proprie ragioni" una domestica.

La donna aveva minacciato la madre della propria datrice di lavoro al fine di farsi consegnare del denaro che riteneva dovuto.

La datrice di lavoro era fuori città così la madre mentre stava andando a trovare la figlia veniva fermata da una macchina bianca da cui scendeva sia la colf che il conducente del veicolo che l'avevano minacciata chiedendo la consegna immediata di 160 euro, poi dati loro dalla figlia.

Tribunale di Taranto - Sezione I - sentenza n. 3146 del 27 novembre 2014


17. Telecamere sul posto di lavoro.

Bisogna ricordare che il servizio di videosorveglianza e' vietato sul posto di lavoro se ha unicamente lo scopo di controllare l'attività dei dipendenti.

E' invece consentito al datore di lavoro di installare delle telecamere per tutelare la sicurezza dei dipendenti sul posto di lavoro; quindi, può servire da deterrente nei confronti di probabili rapinatori.

Premesso ciò va puntualizzato che il datore di lavoro che non predisponga sistemi di sicurezza, come le telecamere, e' tenuto a risarcire il dipendente che abbia subito uno shock a causa

dell 'ingresso di persone armate nell'ufficio.

Corte di Cassazione sentenza n. 7405 del 2015


18. Assegno di mantenimento in favore del figlio.

Questa sentenza della Corte di Appello di Napoli ricorda che: il figlio maggiorenne che si sposa perde il diritto al mantenimento perché con il matrimonio decide di dare vita ad un nuovo nucleo familiare.

Quindi questa e' la regola anche se in passato ci sono state alcune eccezioni.

Una sentenza vintage- la n. 1830 del 26 gennaio 2011- ha stabilito invece che: i genitori sono obbligati a mantenere i figli maggiorenni, anche se sposati, ad esempio perché ancora studenti universitari o non ancora autonomi economicamente per motivi non dipendenti dalla loro volontà.

Corte di Appello di Napoli sentenza n. 47 del 7 gennaio 2015


19. Responsabilità medica.

Una donna sottoposta ad un intervento chirurgico di endoaneurismectomia e di innesto protesico aortobimefemorale, subiva una paraplegia agli arti inferiori, a causa di complicanze trombosiche.

In buona sostanza la donna lamentava che la struttura sanitaria si era dimostrata negligente su più fronti; in primis, non era stata informata che uno dei rischi dell'intervento era la paraplegia inoltre, la donna non era stata sottoposta a terapia di farmaci eparinosimili, proprio per ridurre il rischio di eventi trombotici.

Il Tribunale aveva rigettato la richiesta risarcitoria ma in Appello e poi in Cassazione le veniva dato ragione riconoscendole un risarcimento pari ad euro 571.374, 00.

Corte di Cassazione sentenza

n. 3390 del 2015.


20. Responsabilità del proprietario del cane.

Il proprietario di un cane e' sempre responsabile dei danni che l'"amico a quattro zampe" puo' provocare a terze persone .

Quindi anche nel caso in cui il cane esca dalla proprietà privata, a causa del malfunzionamento del cancello automatico, il proprietario e' responsabile per l'aggressione che il cane ha riservato ad alcuni passanti.

Inoltre, nel caso di specie il cattivo funzionamento del cancello si era già verificato in passato.

Corte di Cassazione sentenza n. 15713 del 15 aprile 2015


21. Addebito della separazione .

Nella vicenda in questione una donna chiedeva l 'addebito della separazione a carico del marito in seguito ad una serie di episodi di violenza e di tradimenti che avevano determinato l'intollerabilità della convivenza.

La Corte d'Appello di Napoli però rigettava le richieste della donna ritenendo gli episodi troppo lontani nel tempo.

La Cassazione, invece, ha ritenuto che la donna avesse fornito argomentazioni specifiche rispettando il principio dell'autosufficienza probatoria.

Per gli Ermellini l'esame dei fatti, da parte della Corte di Appello, e' stato eseguito in maniera frettolosa e generica; per questo motivo la Cassazione ha cassato con rinvio.

Corte di Cassazione ordinanza

n. 7814 del 16 aprile 2015


22. Notifica di atti.

Una recente sentenza della Cassazione ha precisato che la notifica di un atto deve ritenersi valida anche quando non venga indicata l'identità della persona(diversa dal destinatario) alla quale si consegna l'atto, come ad esempio il portiere o un familiare convivente.

Inoltre, anche se la firma di chi riceve l'atto e' illeggibile la notifica deve comunque ritenersi valida; a questo punto sarà compito del destinatario riuscire a dimostrare il contrario.

Corte di Cassazione sentenza

n. 7838 del 2015


23. Matrimonio valido anche se uno dei due coniugi cambia sesso.

Una pronuncia della Cassazione ha stabilito che deve ritenersi comunque valido il matrimonio anche se uno dei coniugi decide di cambiare sesso.

Nel caso di specie il marito decideva di diventare donna e in seguito alla domanda di rettificazione e attribuzione di sesso femminile veniva dichiarata la cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Anche la Corte Costituzionale con sentenza n. 170 del 2014 del ha dichiarato l'illegittimità del divorzio forzato in casi come questo.

Per cui secondo la Cassazione il matrimonio deve ritenersi valido fino a quando non ci sarà l'intervento del legislatore che regolera' con altra forma di convivenza registrata i rapporti di questo tipo.

Corte di Cassazione sentenza n. 8097 del 21 aprile 2014


24. Mantenimento alla ex.

Con questo provvedimento la Corte di Appello di Bari ha respinto la richiesta di assegno di mantenimento avanzata dalla moglie.

Il Tribunale di Bari con una sentenza del 2012 aveva respinto le contrapposte domande di addebito inoltre aveva rigettato anche la richiesta di mantenimento avanzata dalla donna.

Nel caso in questione i coniugi già dopo dieci giorni di matrimonio volevano separarsi.

La donna chiedeva il mantenimento in considerazione di una sperequazione delle capacità reddituali; la domanda e' stata rigettata soprattutto perché una durata così breve del matrimonio ha fatto venir meno il presupposto

dell'instaurazione di una comunione materiale e spirituale tra i coniugi.

Corte di Appello ordinanza n. 6164 del 26 marzo 2015


25. Si può chiedere la revoca della sentenza se uno dei coniugi occulta le proprie condizioni economiche.

Può accadere che uno dei coniugi occulti le reali condizioni economiche per ottenere in sede di separazione o divorzio maggiori vantaggi economici.

Esattamente è quello che è successo in questa vicenda giudiziaria: un marito aveva simulato la vendita della sua azienda e poi l'aveva fatta riacquistare alla sua nuova compagna.

In questo modo, in sede di separazione consensuale, era riuscito a concordare un assegno di mantenimento più basso rispetto alla sua reale capacità patrimoniale.

Il Tribunale si era limitato a recepire l'accordo tra i coniugi ma una volta venuto a galla " l'escamotage" e' stata avanzata domanda di revocazione della sentenza.

Corte di Cassazione sentenza n. 8096 del 21 aprile 2015


26. Elementi del contratto.

Secondo questa pronuncia del Tribunale di Padova un contratto deve considerarsi valido anche se l'oggetto del contratto non venga indicato in modo chiaro al momento della sottoscrizione dell'accordo.

E' però necessario che l'oggetto del contratto sia comunque identificato anche attraverso la produzione di un documento successivo .

Nel caso in questione e' stato rigettata la domanda di uno studente contro un istituto di assistenza scolastica attivo nel recupero degli anni perduti.

Tribunale di Padova sentenza n.275 del 28 gennaio 2015


27. Addebito della separazione .

Come detto più volte la violazione di uno dei doveri coniugali determina l'addebito della separazione a carico del coniuge responsabile.

Quindi la Cassazione precisa che: nel caso di infedeltà coniugale sarà onere del coniuge responsabile, provare a proprio discarico l'esistenza di ulteriori circostanze di fatto in grado di giustificare tale comportamento.

Nel caso in oggetto alla moglie era stata addebitata la separazione e la stessa ricorrendo fino in Cassazione aveva lamentato sia un difetto di motivazione della sentenza ma anche delle lacune nella fase istruttoria perché il giudice del merito non aveva tenuto conto di un comportamento presumibilmente violento adottato dall'ex marito.

Per gli Ermellini dunque la Corte d'appello aveva valutato correttamente come non idonee le circostanze addotte dalla ricorrente .

Corte di Cassazione ordinanza n. 7057 dell'8 Aprile 2015.


28. Liquidazione del danno.

Può accadere che in seguito ad un incidente una autovettura, una moto o un altro mezzo di trasporto possano subire danni significativi.

Con questa pronuncia la Corte di Cassazione precisa che il giudice può disporre la liquidazione dei danni in via equitativa solo quando c'è una impossibilità oggettiva di stimare il danno; infatti, la liquidazione equitativa del danno ha natura sussidiaria.

Di conseguenza si può procedere con la liquidazione in via equitativa solo se vi sia una impossibilità o grande difficoltà nella stima esatta del danno e non invece anche nel caso di negligenza della parte danneggiata che non ha allegato documentazione da cui desumere l'entità del danno.

Corte di Cassazione sentenza n. 7635 del 15 aprile 2015


29. Adottabilita' del minore.

Deve ritenersi adottabile il minore la cui madre non abbia raggiunto l 'autonomia genitoriale necessaria per prendersi cura del figlio.

Nel caso di specie nonostante la collaborazione e l'affetto della madre e nonostante i reiterati interventi dei servizi sociali tutto questo non è bastato per consentire al minore di poter vivere in un contesto familiare stabile; questo perché il lento recupero delle capacità genitoriali e' incompatibile con le esigenze di tutela del minore che ha diritto di vivere in una realtà familiare più consona .

Corte di Cassazione sentenza n. 8098 del 21 aprile 2015


30. Liti coniugali non possono considerarsi maltrattamenti in famiglia.

Un vecchio proverbio recita così: "l'amore non è bello se non è litigarello".

Ma la crisi di coppia e le conseguenti tensioni non vanno confuse con il reato di maltrattamenti in famiglia.

Perché si possa parlare di maltrattamenti in famiglia i comportamenti devono essere tali da imporre alla persona offesa "un regime di vita vessatorio, mortificante e insostenibile."

Nel caso in questione una coppia di coniugi litigava spesso al punto che il marito aveva in più occasioni offeso la moglie mentre ci sarebbe stato un unico episodio di violenza che avrebbe poi portato la moglie a denunciare il marito.

Corte di Cassazione sentenza n. 12065 del 2015


31. Guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.

Perche' possa configurarsi il reato di " guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti può bastare l'esame delle urine che rivela la presenza di cannabinoidi e gli occhi rossi .

In genere l'esame delle urine deve essere confermato da una ulteriore analisi affinché ci sia la certezza dell'esito sul piano medico-legale.

Nel caso di specie l 'imputato quando è stato fermato aveva gli occhi rossi, le pupille dilatate e manifestava tremore e nervosismo.

Tutto questo e ' bastato, associato all'esame delle urine, per configurare il reato contestato.

Corte di Cassazione sentenza n.16678 del 2015


32. Mobbing.

Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha riconosciuto un grosso risarcimento in favore di un dirigente medico che aveva subito del mobbing dalla ASL di Caserta dove appunto prestava servizio.

Il medico in questione, specializzato in ortopedia e medicina fisica riabilitativa, aveva impugnato il licenziamento e contestualmente domandava il risarcimento dei danni per mobbing.

In pratica per otto anni aveva subito

comportamenti vessatori da parte del pubblico datore di lavoro consistenti in trasferimenti e demansionamenti.

Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sentenza n. 598 del 10 febbraio 2015


33. Sentenza vintage:

Spaccio di sostanze stupefacenti.

Non bastano le intercettazioni telefoniche, durante le quali si parla di droga, per contestare il reato di spaccio.

E' necessario che che vi siano ulteriori elementi obiettivi come i sequestri, le perquisizioni, le dichiarazioni di terzi ecc.

Dunque in queste ipotesi il giudice è tenuto a motivare le ragioni dei mancati riscontri.

Corte di Cassazione sentenza n. 50995 del 2013


34. Responsabilità del magistrato.

Con questa pronuncia la Cassazione, anche alla luce della recente riforma sulle responsabilità civile dei magistrati, ha stabilito che nel caso di responsabilità del magistrato, nell'esercizio delle sue funzioni, questo non comporta automaticamente la rimessione del processo ad altro magistrato, inoltre, in queste ipotesi non è neppure previsto come automatismo l'astensione da parte del giudice.

Corte di Cassazione sentenza n. 16924 del 23 aprile 2015


35. Il c.d. " genitore sociale".

Il c.d. " genitore sociale e' in pratica quella "figura genitoriale"(tipo il nuovo compagno/a della madre o del padre) con il quale il minore ha instaurato un legame familiare di fatto significativo e duraturo.

Un decreto del Tribunale di Palermo ha disposto che il minore ha diritto di mantenere un rapporto stabile e significativo con il "genitore sociale".

Quello che viene tutelato e' " l 'interesse superiore" del minore.

Di conseguenza e' necessaria una interpretazione evolutiva

dell'art. 337 ter c.c. che consenta di estendere l'ambito applicativo della norma al fine di allargare il concetto di famiglia e di bigenitorialità.

Tribunale di Palermo decreto del 13 aprile 2015


36. Tribunale di Taranto: immobile abusivo e nullità del contratto.

In questa vicenda giudiziaria il proprietario di un immobile aveva chiesto la risoluzione del contratto di compravendita di una sua villetta perché l'acquirente non aveva pagato il prezzo, inoltre, chiedeva che gli venisse risarcito il reddito perso durante il periodo in cui l'acquirente lo aveva detenuto.

In seguito a Ctu, disposta per stabilire il quantum dovuto, si scopriva che il comune di Taranto aveva rigettato la domanda di sanatoria presentata dall'attore quindi l'immobile era abusivo e privo della licenza di abitabilità.

Per questa ragione la domanda di risarcimento relativa al tempo di abitazione dell'immobile e' stata rigettata.

Tribunale di Taranto sentenza n.298 del 27 gennaio 2015- Sezione 2 -


37. Sentenza valida anche se la grafia non è facilmente leggibile.

Non tutti hanno una bella grafia e spesso alcune grafie non sono di facile comprensione.

Secondo una recente sentenza della Cassazione deve comunque ritenersi valida la sentenza che il giudice ha scritto di suo pugno anche se la stessa non sia facilmente leggibile.

In passato, invece, con la sentenza n. 46124 del 7 novembre 2014 era stata dichiarata la nullità delle sentenze che risultavano illeggibili.

Corte di Cassazione sentenza n. 8481 del 2015


38. Poteri dell'amministratore di condominio.

Con questa pronuncia la Cassazione chiarisce che l 'amministratore di condominio può tranquillamente nominare un avvocato di sua fiducia senza che sia dia atto ad una delibera assembleare.

Nel caso di specie un condomino aveva portato in giudizio l 'intero condominio ritenendo che sussistesse un difetto di rappresentanza processuale da parte dell'amministratore perché lo stesso aveva conferito il mandato difensivo ad un avvocato di sua fiducia senza alcuna delibera dell'assemblea.

Corte di Cassazione sentenza n. 8309 del 23 aprile 2015


39. Responsabilita' professionale.

Non può ravvisarsi la responsabilità professionale dell'avvocato se lo stesso notifica un atto a mezzo posta che arriva al destinatario dopo la scadenza dei termini perentori.

Nel caso in questione un avvocato, attraverso il servizio postale, notificava un atto di opposizione a decreto ingiuntivo a soli 5 giorni dalla scadenza dei termini perentori.

La notifica sì perfezionava oltre il termine perentorio ma di ciò l'avvocato non può avere alcuna responsabilità .

Nella vicenda in oggetto la Corte di Appello di Milano condannava un avvocato al risarcimento dei danni in favore di un suo cliente proprio per questa ragione.

La Cassazione, invece, ha chiarito che se la notifica viene effettuata entro i termini perentori, la consegna dell'atto al destinatario oltre i termini non può essere imputata al difensore quindi alla sua negligenza.

Corte di Cassazione sentenza n. 8395 del 24 aprile 2015


40. Dove si radica la competenza nel caso di reato informatico?

Con questa pronuncia la Cassazione chiarisce che nei casi in cui vengano commessi reati informatici sarà competente il Tribunale del luogo in cui si è verificato l'accesso abusivo e non quello di ubicazione del server.

Corte di Cassazione sentenza n. 17325 del 24 aprile 2015 - Sezioni Unite-

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