Troppe richieste per gli Isee, un numero così elevato che la loro gratuità, dal mese di giugno, è stata messa in dubbio

Isee, numeri da record

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Tante, troppe richieste per gli Isee, un numero così elevato che la loro gratuità, dal mese di giugno, è stata messa in dubbio. Adesso però pare si sia arrivati ad una soluzione. Sono 7,7 milioni le pratiche di Isee inviate all'Inps dall'inizio dell'anno, ossia il 42 per cento in più rispetto al 2021 e, secondo le previsioni, entro la fine dell'anno le richieste supereranno i dieci milioni, a fronte di 8 milioni di Isee nel 2021. Numeri che arrivano dalla Consulta dei Caf, i centri di assistenza fiscale che attualmente svolgono la pratica gratuitamente. Pochi però sono i fondi stanziati dal governo per continuare a gestirle.

Isee a pagamento?

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L'Isee è l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente e costituisce il principale strumento di accesso a determinati bonus o prestazioni sociali agevolate. Da qui la sua importanza. Finora nei Caf, in base alla normativa vigente, l'assistenza per la compilazione e trasmissione del modello Isee è gratuita.

Senza altri fondi da giugno, le pratiche Isee potrebbero diventare a pagamento e costare tra i 20 e i 25 euro secondo le indicazioni della Consulta, ogni Caf potrà però fissare le proprie tariffe. Già a febbraio la Consulta, che aveva potenziato il personale agli sportelli, aveva lanciato l'allarme ricordando che: «I fondi ammontano a 122 milioni complessivi per un rimborso effettivo di 16 euro e i soldi sono finiti. Senza altri fondi da giugno, le pratiche Isee potrebbero diventare a pagamento.

Isee gratis, l'Inps trova 7 milioni

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La risposta, come riportato da Italia Oggi, è arrivata nelle ultime ore: gli Isee continueranno a essere gratuiti. L'Inps è riuscita a trovare, in corner, 7 milioni di euro da inserire come risorse aggiuntive ai Centri di assistenza fiscali per continuare a erogare il servizio gratuitamente ai cittadini. L'impegno è arrivato nelle ultime ore dopo una riunione a cui hanno partecipato i rappresentanti dell'Istituto nazionale di previdenza. Per adesso dunque i contribuenti potranno tirare un respiro di sollievo.



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