La strategia di Bruxelles per il periodo delle festività natalizie e quello invernale: cerimonie religiose ed eventi online e prolungamento delle vacanze scolastiche

Covid e Natale: le linee guida Ue

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Un Natale che non sparisce dai calendari, ma che sarà celebrato nella maniera più sicura per tutte. Con questa premessa, la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides ha presentato la strategia relativa all'emergenza sanitaria elaborata dall'Unione europea in vista delle festività natalizie. La Commissione europea ha proposto le proprie linee guida con le raccomandazioni per il periodo delle festività natalizie e di quello invernale anche in vista del probabile arrivo a breve in Europa dei vaccini. Ai singoli stati viene richiesto di «proseguire i loro sforzi per mitigare la pandemia seguendo un approccio coordinato come richiesto dal Consiglio europeo».

Covid e Natale, cosa sono le "bolle domestiche"

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Se i singoli stati dovessero scegliere un allentamento delle restrizioni, la strategia europea l'aumento delle cosiddette "bolle domestiche", cioè incoraggiare i cittadini a «trascorrere i giorni dei festeggiamenti con le stesse persone e ridurre ulteriori contatti sociali». Come chiariscono le linee guida: «Qualsiasi allentamento temporaneo delle regole su riunioni ed eventi sociali dovrebbe essere accompagnato da requisiti rigorosi affinché le persone si auto-quarantenino prima e dopo per un numero di giorni (preferibilmente almeno sette)».

Messe e viaggi

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Per quanto riguarda le messe e le cerimoniere religiose, la Commissione Ue raccomanda agli Stati membri «di evitare cerimonie religiose con grossi assembramenti, sostituendole con iniziative online, in tv o radio».

Il vademecum suggerisce agli Stati membri di avere le proprie infrastrutture dei trasporti preparare alla luce di un possibile aumento dei viaggi durante le vacanze di fine anno, e di comunicare con chiarezza eventuali misure di quarantena.

Scuola e smart working

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Capitolo scuola, la commissaria chiarisce che per ridurre i rischi di trasmissione nel periodo che segue le festività, i singoli stati vengono invitati a «valutare di allungare le vacanze scolastiche - oppure - ricorrere a un periodo di apprendimento online, in modo da introdurre un periodo cuscinetto ed evitare la diffusione dei contagi a scuola».

Per quanto riguarda gli uffici il vademecum spinge a «incoraggiare i datori di lavoro a consentire alle persone di lavorare da casa o dal luogo in cui si intendono trascorrere le festività di fine anno alcuni giorni prima e dopo, preferibilmente circa sette giorni, quando possibile.

Ciò consentirà ai lavoratori di auto-quarantenarsi prima di partecipare a riunioni sociali o familiari, o eventi o prima di tornare nei luoghi di lavoro. Dove il lavoro a distanza non è possibile, i datori di lavoro devono intervenire predisporre misure che consentano un rientro sicuro al lavoro».

Sci e sport invernali

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In Italia è accesa la polemica che riguarda l'attività degli impianti sciistici, considerato che nel nostro Paese resteranno chiusi almeno fino a metà gennaio, ma non è così in alcuni paesi al confine. Sullo sci e gli altri sport invernali, la commissaria Kyriakides chiarisce: «Capisco che le festività di fine anno sono un appuntamento importante ma siamo di fronte ad una pandemia. Non dobbiamo allentare le restrizioni, altrimenti metteremo a repentaglio i progressi fatti negli ultimi mesi».

L'impatto sulla salute mentale

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Le linee guida suggeriscono agli Stati di essere chiari nelle comunicazioni. Vanno spiegati i «motivi perché vengono prese e quando e come potrebbero essere revocate- le decisioni ed anche - collegarle a determinati obiettivi, per renderle tangibili e comprensibili. Il consenso dei cittadini e il rispetto delle misure è essenziale». Si tratta di una raccomandazione che tiene conto dell'impatto sulla salute mentale della popolazioni, situazione da non sottovalutare. «La preoccupazione e la destabilizzazione può essere particolarmente acuta tra i più vulnerabili come gli anziani adulti o persone con condizioni di salute particolari, coloro che vivono da soli o persone con disabilità».


Foto: 123rf.com
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