La criminalità organizzata nel nostro ordinamento è punita dall'art. 416 bis c.p. che si occupa di quella di tipo mafioso, anche straniera, anche se la stessa disciplina si applica a 'ndrangheta e camorra

Criminalità organizzata: cos'è

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La criminalità organizzata è una forma associata di delinquenza, che richiede un'organizzazione stabile di tipo gerarchico, composta da più soggetti al fine di commettere illeciti penali finalizzati a vantaggi finanziari o materiali. In realtà le finalità possono essere diverse da quelle di natura prettamente economica. Alcune organizzazioni si pongono obiettivi diversi, come le organizzazioni terroristiche o quelle con matrice di natura ideologica, sociale o politica.

La caratteristica principale delle organizzazioni che svolgono attività criminale organizzata è che le stesse si manifestano e si sviluppano in opposizione al potere istituzionale, con il quale entrano in concorrenza o in stretta collaborazione infiltrandosi all'interno dello stesso attraverso le amministrazioni locali, le banche e i partiti politici.

Questa premessa è necessaria per introdurre l'argomento sulla criminalità organizzata nel suo contesto storico, nazionale e internazionale e accennare ai riflessi che il fenomeno presenta sull'economia nazionale.

Storia della criminalità organizzata

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La criminalità organizzata, oggi fenomeno quasi prettamente urbano, è nato in realtà in altri ambienti. Le prime forme organizzate di criminali risalgono al periodo del medioevo. Banditi e briganti prendevano di mira soprattutto le vie commerciali per rapinare viandanti e commessi viaggiatori. Con il tempo però, soprattutto il fenomeno del brigantaggio, ha trovato ampia diffusione negli ambienti agricoli come forma ed espressione di rivolta dei contadini contro le forme di sfruttamento dei proprietari terrieri.

Dal XV secolo in poi la pirateria a livello mondiale è probabilmente la principale forma di criminalità organizzata perché al pari delle organizzazioni moderne praticava il contrabbando, commetteva furti e vantava collegamenti con la politica anche tramite la corruzione.

Il sistema mafioso siciliano si afferma invece in Italia nel corso del XVIII secolo a causa della posizione particolarmente strategica della Sicilia nel Mar Mediterraneo, che l'ha resa terra di conquista da parte di popolazioni esterne. L'assenza di istituzioni stabili e sufficientemente forti in grado di respingere gli occupanti esterni ha rafforzato le strutture familiari, che sono diventate il principale sistema sociale all'interno delle quali risolvere le controversie. nel tempo sono sorte infatti federazioni di famiglie su base territoriale che nel tempo si sono diffuse nel meridione d'Italia e sono diventate: Cosa Nostra in Sicilia, Camorra in Campania, Sacra Corona Unita in Puglia, 'Ndrangheta in Calabria, Basilischi in Basilicata.

Criminalità organizzata: definizioni

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La criminalità organizzata è definita in vario modo da importanti documenti normativi di diritto internazionale e interno. Nel 1976 l'organizzazione delle Nazioni Unite ha definito la criminalità organizzata come "le complesse attività criminali sul larga scala portati avanti da gruppi organizzati di persone, in maniera non definita oppure con strutture complesse, con lo scopo di far trarre profitto ai suoi partecipanti a danno della comunità e dei suoi membri. Tali attività sono spesso portate avanti nel totale disprezzo di qualsiasi legge con la commissione di reati contro la persona, e spesso in connessione con la politica corrotta."

Nel 1998 l'Unione Europea invece ha dato questa definizione: "una organizzazione criminale è l'associazione strutturata di più persone, stabili nel tempo, che agisce in modo concertato allo scopo di commettere reati punibili con una pena privativa della libertà (punto punto punto) non inferiore a quattro anni o con una pena più grave, reati che costituiscono un fine in sé ovvero un mezzo per ottenere profitti materiali e, se del caso, per influenzare indebitamente l'operato delle pubbliche autorità."

L'associazione per delinquere nel codice penale

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Il nostro codice penale dedica alla criminalità organizzata due norme:

  • La prima è l'articolo 416 c.p., che definisce l'associazione per delinquere come quella composta da tre o più persone che si associano allo scopo di commettere più delitti. Con questa norma si vuole tutelare l'ordine pubblico attraverso la repressione dell'associazione per rimuovere il pericolo che deriva da condotte delittuose programmate. Dalla norma emerge che il reato associativo richiede la coesistenza di tre elementi: il primo è rappresentato dal vincolo associativo tendenzialmente stabile, il secondo dalla struttura organizzativa, in quanto deve esserci una minima predisposizione di mezzi, il terzo è il programma criminoso indeterminato, finalizzato cioè a commettere una serie indeterminata di delitti;
  • La seconda è l'articolo 416 bis del codice penale che è dedicata alle associazioni di tipo mafioso anche straniere. Esso punisce con la reclusione fino a 15 anni che fa parte di un'associazione di tipo mafioso formata da tre o più persone e definisce l'associazione come di tipo mafioso quando chi ne fa parte si avvale della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne consegue per commettere delitti al fine di acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o il controllo di attività economiche concessioni autorizzazioni appalti e servizi pubblici o per conseguire profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri o ancora per impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o procurare voti per sé o per altri in occasione delle consultazioni elettorali.

La norma si occupa anche dell'associazione armata, che è tale quando i partecipanti per perseguire le finalità delle associazioni hanno la disponibilità di armi o materie esplodenti. L'ultimo comma della norma estende le disposizioni dell'intero articolo anche alla camorra e alla 'ndrangheta e alle altre associazioni localmente denominate, anche se straniere, che avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo perseguono gli stessi scopi delle associazioni mafiose.

La criminalità organizzata in Italia

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A caratterizzare il fenomeno criminale organizzato in Italia è la diversità e la pluralità delle organizzazioni e non tutte presentano le stesse caratteristiche. La mafia siciliana in particolare si distingue dalle altre, non solo per la storicità, ma per la sua centralizzazione. La camorra al contrario si compone di gruppi sanguinari pericolosi, ma autonomi, poco organizzati e poco coordinati tra loro, coinvolti continuamente in conflitti interni. In molti casi uno degli elementi che caratterizza l'organizzazione criminale è il controllo di un territorio determinato.

A determinare il successo e l'affermazione delle strutture criminali in Italia sono tutta una serie di elementi come la mentalità, la tolleranza, l'incapacità di reazione e la collusione. La mafia inoltre, più che un'organizzazione criminale viene definita con il concetto di "organizzazione di potere" al fine di evidenziare che la sua sopravvivenza è garantita non tanto e non solo dalle attività illegali commesse quanto piuttosto dalle alleanze e dalle collaborazioni con figure istituzionali di rilievo e da supporto di una certa parte della popolazione.

Il rapporto sulla criminalità organizzata del 2021 dal Ministero dell'interno rileva infatti che sono state effettuate 194 segnalazioni di criticità in relazione alle infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti pubblici. L'elemento delle variazioni societarie è ritenuto un possibile indizio di contaminazione. Grazie però all'impulso che la pandemia ha prodotto sulla cooperazione internazionale di polizia è stato possibile arrestare 26 latitanti. L'attività internazionale di polizia per il contrasto alla mafia affronta anche fenomeni come la sottrazione dei minori. Nel corso del 2021 le indagini sul tema sono state 71, con un incremento del 14% rispetto all'anno precedente.

L'attività criminale esercitata dalle principali organizzazioni presenti sul territorio è comunque sempre più collegata a traffici internazionali che si occupano dello spaccio di stupefacenti, del riciclaggio di denaro sporco, dello sfruttamento della prostituzione e dell'immigrazione clandestina.

La criminalità organizzata nel mondo

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Nel XX secolo il potere criminale in Europa si è modificato soprattutto dopo la disgregazione dell'Unione sovietica. Da questo processo sono nati paesi fragili, tra tutti l'Albania e i paesi della ex Jugoslavia. Tale debolezza istituzionale ha favorito lo sviluppo di organizzazioni criminali che operano tra l'altro anche in Italia. In Europa però hanno preso sempre più spazio anche le organizzazioni criminali estere come la mafia cinese, impegnata nei sequestri a scopo di estorsione e nell'immigrazione clandestina, la mafia nigeriana dedita al traffico di stupefacenti e alla prostituzione e i cartelli colombiani che incentrano la propria attività sulla produzione e sul traffico della cocaina.

Effetti sull'economia della criminalità organizzata

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Dal rapporto del 2021 della Banca d'Italia intitolato "La criminalità organizzata in Italia, un'analisi economica" emerge che lo sviluppo di un paese è fortemente condizionato dalla presenza territoriale di forme di criminalità organizzata.I risultati di una ricerca dimostrano "un'associazione negativa tra l'indice di penetrazione delle mafie a livello provinciale e la crescita economica negli ultimi decenni (...) Anche la crescita della produttività risulta inferiore nelle province maggiormente interessate dalla penetrazione mafiosa (...). La presenza mafiosa deprime l'accumulazione di capitale, sia pubblico sia privato. Ingenti risorse vengono destinate alla prevenzione e il contrasto dell'attività criminale, sottraendo la investimenti produttivi e infrastrutturali. Inoltre l'ingerenza delle organizzazioni criminali nello svolgimento dell'attività economica disincentiva l'investimento privato, riducendone i rendimenti attesi (...) I legami corruttivi tra associazioni criminali pubblica amministrazione condizionano la spesa pubblica che viene riorientata verso finalità particolaristiche a discapito dell'interesse generale. "

Criminalità organizzata: la Commissione parlamentare d'inchiesta

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La Legge 19 ottobre 2001, n. 386 (in vigore dal 27/10/2001) ha istituito la Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata di tipo mafioso o similare, comprese quelle di matrice straniera.

La commissione, tra le altre cose, ha il compito di accertare la congruità della normativa vigente e di formulare proposte di carattere legislativo. Nel procedere alle indagini, ha gli stessi poteri, ma anche le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. Un altro importante compito attribuito alla Commissione è l'accertamento e la valutazione della natura, ma anche delle caratteristiche e delle trasformazioni del fenomeno mafioso in relazione anche alle sue connessioni istituzionali. Importante altresì è il compito di analisi del processo di internazionalizzazione del fenomeno e la cooperazione con organizzazioni criminali per gestire nuovi illeciti contro la persona, l'ambiente e il patrimonio. Un ulteriore e importante aspetto che la commissione è tenuta a monitorare è quello della connessione tra fenomeno mafioso e appalti delle opere pubbliche al fine di individuare le modalità di tale interferenza e la congruità della normativa attuale nel prevenire e contrastare il fenomeno.

Dal resoconto sommario della Commissione del 28 aprile 2022, dedicato in particolare alla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza nei Comuni sciolti per mafia, emerge che l'entità dei problemi rilevati richiede un intervento strutturale in grado di consentire la realizzazione delle misure preventive per assicurare la trasparenza e contrastare la corruzione.


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