Getta il sasso nello stagno LUCHIANO1964; il 12 feb '11 ci giunge la seguente lettera: "Vorrei iniziare su queste pagine una discussione a me tanto cara relativa alla pensione di reversibilità. Chi è esperto e/o indottrinato sulla questione del mantenimento del consorte sa bene che l'altro viene costretto per giurisprudenza costante a far mantenere lo stesso livello di vita tenuto in precedenza dal consorte. Io mi chiedo ma perchè la stessa cosa non debba valere per chi rimane vedovo e che si trova in una situazione ancor più grave? Perchè si continua a decurtare in un nucleo familiare
la unica fonte di reddito (pensione) quando uno dei coniugi muore? La vedova o il vedovo non ha diritto forse a mantenere lo stesso tenore di vita precedente? Io credo che bisogna sollevare qualche polverone affinchè il legislatore prende atto di questa assurdità. Ovviamente la questione non deve riguardare anche quella pensione di reversibilità relativa ai superstiti dei politici. Che ne pensate?" - A Voi esprimere la Vostra opinione sui cerchi concentrici provocati dal sasso gettato nello stagno dal nostro affezionato visitatore. Purtroppo, ho il timore che il frangente economico-finanziario che ci troviamo a vivere non sia quello ideale per l'approccio ad una riforma, neppure abborracciata. Colpisce, infine, la chiusa con cui Luchiano1964 intinge la penna nel kuraro per i superstiti dei politici, ormai percepiti come razza a parte da escludere dai benefici, in quanto offrono esempi deleteri per il vivere civile, in una visione che nega ormai anche la compassione. V'è, però, da ricordare che alcuni politici del passato hanno dato la vita o erano pronti a darla per la difesa dello Stato e per la fruizione odierna di diritti e libertà per noi ormai dati per acquisiti ed assodati e magari non diamo a tali ineguagliabili risorse il peso che meritano.
E, poi, in definitiva, con un tocco d'ironia, coloro che confidano di sopravvivere ai politici attuali non siamo forse noi stessi? Si interrogava Barbara SPINELLI su "Repubblica" del 9 feb '11: "Se l'Egitto ha avuto la rivoluzione della Dignità, perché l'Italia non può avere una rivolta della Decenza? La decenza ricomincia sempre con la riscoperta di leggi superiori a chi governa, del diritto eguale per tutti, della libera parola". Parole forti che ben si attagliano alla tematica forte agitata nella lucida proposta del lettore Luchiano1964.
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