In un parere inviato al Ministero della Giustizia (newsletter del 5-11 maggio 2003) riguardo alla predisposizione di un regolamento integrativo della disciplina e dell'accesso al servizio di informatica giuridica del CED, l'Autorità garante della privacy ha richiamato l'attenzione sulla necessità di offrire "Maggiori garanzie rispetto agli usi ulteriori dei dati personali contenuti negli archivi informatici del Centro elettronico di documentazione (CED) della Corte Suprema di Cassazione, ma anche maggiori tutele per gli utenti che per motivi professionali o di studio li consultano in via telematica". L'Autorità ha sottolineato la necessità di assicurare un uso legittimo dei dati personali consultati da parte degli utenti del Ced specie in relazione a alla consultazione di provvedimenti giudiziari che riportano le generalità delle parti e dati cd. sensibili. Per quanto riguarda la tutela degli utenti, il Garante, pur riconoscendo legittimo il c.d. "tracciamento" delle operazioni di accesso e consultazione degli archivi informatici per ragioni di sicurezza, ha escluso la possibilità "che esso possa essere usato, per quanto in via ipotetica, per monitorare l'accesso di utenti identificabili e il contenuto delle singole operazioni di consultazione".

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