A quindici anni dal referendum sulla legge 40, l'Associazione Coscioni tornerà in Tribunale a Roma con le coppie per chiedere che embrioni non idonei per una gravidanza possano essere donati alla ricerca

Quindici anni dal referendum sulla legge 40

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Sono passati quindici anni dal referendum sulla legge 40/04 sulla Procreazione Medicalmente Assistita. Tanti di quei divieti che non erano stati presi in considerazione sono caduti nel tempo grazie alle sentenze della Corte costituzionali. A sottolinearlo è l'associazione "Luca Coscioni" per la libertà di ricerca scientifica.

Le battaglie per la libertà di ricerca scientifica

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Sul tema della fecondazione assistita sono ancora tante, come si legge in una nota, le battaglie che l'associazione, realtà attiva a livello internazionale nella tutela del diritto alla salute e alla scienza ed uno dei principali propositori dei quesiti, sta portando avanti, attivando giurisdizioni nazionali e internazionali e rendendo possibile la fecondazione eterologa, la fecondazione di più di tre gameti cancellando l'obbligo di contemporaneo impianto, l'accesso alla pma per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche. Resta il divieto di ricerca scientifica sugli embrioni non idonei per una gravidanza.

Le ulteriori proposte

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Come chiarisce l'avvocato Filomena Gallo, adesso si lavora «per eliminare l'ultimo divieto del referendum

, quello di ricerca scientifica sugli embrioni non idonei per una gravidanza e in generale per raggiungere l'obiettivo di una piena tutela del diritto alla salute». E poi c'è la necessità di inserire la "Diagnosi Genetica Preimpianto" fra i Lea «un'azione necessaria per evitare aborti - prosegue - stiamo inoltre agendo sulle regioni perché promulghino la proroga del limite di età attualmente previsto. Per ora solo Campania, Lazio e Toscana hanno reagito positivamente. Inoltre abbiamo chiesto la possibilità del rimborso ai donatori di gameti; l'aggiornamento in modo chiaro della parte dei LEA relativa alle prestazioni di Procreazione Medicalmente Assistita e che le tabelle sui costi siano corrispondenti ai reali costi delle tecniche avanzate di PMA, allo stato attuale non effettivamente erogabili. Infine di erogare tecniche eterologhe e indagini preimpianto anche nel pubblico».

La ricerca su embrioni non idonei

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Lotte per le quali si torna in prima fila a luglio al Tribunale a Roma «con le coppie per chiedere che embrioni non idonei per una gravidanza possano essere donati alla ricerca», vista l'inerzia del Parlamento anche a seguito dell'intervento della Consulta. Un'inerzia relativa non solo alla mancata risposta alla Corte Costituzionale e alle tante coppie, ma anche "nel non adeguare la legge 40 alle Raccomandazioni emesse dal Comitato per diritti economici, sociali e culturali, Nazioni Unite, a seguito di procedimento presentato per una coppia in relazione alla violazione del diritto alla salute riproduttiva violato dalla legge 40/04". Ultimo tema che l'associazione Coscioni porta avanti, sempre con l'avvocato Gallo è la cosiddetta Gestazione per altri solidale con una norma condivisa con esperti e destinatari, anch'essa proibita dalla legge 40 ma solo se commerciale.


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