Per il commissario Gentiloni almeno il 60% dei contributi a fondo perduto dovrebbe essere assegnato entro la fine del 2022

di Gabriella Lax - Arrivano i miliardi dall'Europa. Finalmente adesso si conoscono anche i tempi necessari per l'arrivo di questi aiuti economici (vedi anche In arrivo i miliardi dall'Europa) con la quota più alta di 172,7 miliardi per il nostro Paese, dei quali quasi 82 a fondo perduto.

Gentiloni: «Il 60% dei contributi entro la fine del 2022»

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A dare una risposta ci ha pensato il commissario europeo agli affari economici, Paolo Gentiloni riportando, a proposito di recovery fund per far fronte alla crisi economica generata dall'emergenza covid 19, che «Almeno il 60% dei contributi a fondo perduto dovrebbe essere assegnato entro la fine del 2022. Il resto entro la fine del 2024». Riguardo la parte relativa ai «prestiti dovrebbe essere richiesta non oltre la fine del 2024».

Recovery fund, fondamentali i piani nazionali di riforme

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I benefici economici, tuttavia, saranno legati a delle condizionalità. Per accedere al Recovery fund tutti i membri dell'Unione che sceglieranno di chiedere quelle risorse dovranno stilare «piani nazionali di riforme coerenti con le priorità Ue». E in cima alla lista ci sono: transizioni verdi e digitali dei sistemi economici.

Come precisa lo stesso Gentiloni: «Le sovvenzioni sono collegate alla corretta attuazione delle politiche» che ciascun paese formulerà come priorità e indicherà «in un progetto di piano di risanamento». I piani «dovranno essere presentati alla commissione europea entro il prossimo aprile, con in allegato il programma di riforme previsto - tuttavia - il piano di recovery potrà essere presentato a Bruxelles entro ottobre, assieme alla proposta di legge di bilancio».

Condizionalità per il recovery fund

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Ma quali sono le condizionalità dei piani nazionali? Intanto l'attuazione di politiche coerenti con le decisioni prese nel semestre europeo col pacchetto di primavera 2020. Le raccomandazioni della commissione sono di investire su sanità pubblica, su mantenimento dell'occupazione, sostegno alle pmi e ai lavoratori colpiti; su lotta alla pianificazione fiscale aggressiva e al riciclaggio; l'attuazione di misure nel campo della competitività, della sostenibilità e dell'equità; il monitoraggio dei conti (l'Italia potrà sforare il 3% del disavanzo per motivi legati al coronavirus, ma sarà sotto esame se ha rispettato il criterio del debito nel 2019); ed ancora la previsione di misure che contribuiscano in modo significativo ad affrontare le transizioni verdi e digitali dei rispettivi modelli produttivi. Infine, rafforzamento del potenziale di crescita dei singoli paesi e della coesione in seno all'Unione Europea.


Foto: 123rf.com
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