In attesa della riapertura del 4 maggio, vediamo quali saranno probabilmente le regole da seguire per lavorare in sicurezza

di Annamaria Villafrate - Non c'è ancora niente di certo. A decidere sarà sempre il Covid-19 e la Comunità scientifica, dopo aver raccolto dati sufficienti per dare il via all'apertura graduale delle attività in sicurezza. Nel frattempo tuttavia si fa un gran parlare della fase 2, prevista per il 4 maggio, che rischia di provocare una seconda ondata di contagi se non si rispetteranno tutte le regole. Al momento ecco le idee che chi ci governa sta valutando di mettere in campo e un importante studio del Politecnico di Torino (sotto allegato) che contiene suggerimenti utilissimi per le imprese per garantire un rientro in sicurezza.

Meno passeggeri sui mezzi pubblici

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Per garantire un servizio di trasporto pubblico efficiente e in sicurezza, si sta pensando di intensificare il numero delle corse giornaliere di autobus e metropolitane perché verranno fissati dei limiti numerici per i passeggeri trasportabili durante una singola corsa e l'obbligo di occupare solo i posti a sedere per consentire il rispetto della distanza di un metro. Cambieranno quindi anche i turni di lavoro e gli orari del personale addetto.

Più igiene negli uffici e nei negozi

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I titolari di negozi e uffici dovranno curare con attenzione l'igiene del posto di lavoro. Pulizia due volte al giorno degli ambienti, sanificazione dei locali e pulitura dei sistemi di areazione. All'ingresso di locali e uffici dovranno essere presenti gli erogatori per la disinfezione delle mani. Chi lavora a contatto con il pubblico dovrà indossare guanti e mascherina, così come tutti quei lavoratori che non potranno mantenere la distanza di sicurezza di un metro. Negli uffici erogatori per la disinfezione delle mani anche accanto a tastiere e schermi touch, mentre i negozi dovranno tenerli a disposizione vicino alle casse e ai Pos. Nei locali di dimensioni inferiori ai 40 metri l'ingresso sarà consentito a un cliente alla volta e rispettando sempre la distanza di un metro dal titolare. Nei locali più grandi e negli uffici aperti al pubblico invece le entrate saranno scaglionate e gli orari di apertura saranno probabilmente più lunghi.

In dubbio la riapertura della scuola

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Per le scuole le disposizioni di sicurezza e di igiene previste sollevano molti dubbi di fattibilità, senza trascurare il fatto che i costi del materiale di protezione necessario per mandare i figli a scuola, graverebbe sulle tasche dei genitori.

Al momento tutte queste difficoltà stanno facendo propendere per la non riapertura delle scuole che con molta probabilità slitterà a settembre.

La attività con partenze ancora incerte

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Ci sono poi le attività che per natura creano assembramento e che quindi richiedono un'attenzione e una prudenza maggiori.

Studi professionali

Per gli studi professionali si sta parlando di una riapertura, ancora dubbia, a partire dall'11 di maggio, contestualmente alla possibilità tenere le udienze.

Centri sportivi

Da giugno si potrebbe dare il via all'apertura dei centri sportivi nei quali sarà possibile svolgere attività sportiva individuale.

Ristoranti e bar

Nei ristoranti e nei bar tra il cliente e il personale dovrà sempre essere rispettata la distanza di un metro e nelle sale si dovrà tenere il distanziamento di due metri da un tavolo all'altro per consentire il passaggio dei camerieri addetti al servizio.

Parrucchieri e centri estetici

Sono tra gli ultimi che potranno riaprire, perché svolgono un tipo di attività a maggiore rischio di contagio. In ogni caso per la riapertura si sta pensando d'introdurre l'obbligo di indossare guanti e mascherine e di lavorare solo su appuntamento.

Cinema e teatri

Senza dubbio le attività più penalizzate. Per cinema e spettacoli teatrali infatti la partenza è prevista per fine anno.

Turismo

Anche per questo settore non è possibile parlare ancora di riapertura in termini di sicurezza, tanto che si sta parlando di un turismo di prossimità, che consente spostamenti verso i borghi meno affollati rispetto alle blasonate e decisamente più affollate località turistiche.

Le linee guida del Politecnico di Torino per le imprese

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Il Politecnico di Torino intanto contribuisce alla riapertura in sicurezza con il suo studio intitolato "Imprese aperte, lavoratori protetti". Questi i punti principali del progetto pensati per coniugare la produzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro:

  • preferenza per il lavoro da remoto;
  • rimodulazione dei turni e degli orari di ingresso e uscita;
  • garanzia della distanza di sicurezza di un metro tra le postazioni;
  • evitare la creazione di gruppi di lavoro, contatti con terzi e utilizzo di dispositivi altrui;
  • mascherine obbligatorie (EN 14683 tipo 1) ogniqualvolta non è possibile garantire la distanza di 4 metri al chiuso e di un metro all'aperto;
  • guanti monouso per chi non ha la diposnibilità di saponi e igienizzanti;
  • per chi non ha lavandini per il lavaggio delle mani garantire sempre la diponibilità di igienizzanti;
  • individuazione da parte del datore delle zone a rischio di assembramento (casse, mense, reception e reparti) e attribuzione di un livello di rischio per verificare se è possibile mette in atto interventi opportuni; - dispositivi di protezione per i luoghi in cui si trascorrono da quindici minuti a diverse ore, comprese le aree del badge;
  • pulizia dei locali con i prodotti indicati dalle linee guida nazionali e internazionali; - monitoraggio temperatura corporea all'ingresso;
  • utilizzo della tecnologia per monitorare sintomi e interazioni sociali;
  • tutela dei lavoratori anziani e con patologie pregresse attraverso una maggiore collaborazione con il medico competente.

Studio Politecnico di Torino

Foto: 123rf.com
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